ROMA, 31 AGO – ''L'idea e scattata quando, nell'inverno del 2011, Muammar Gheddafi si scagliò contro i blogger ribelli tunisini. Lì ho intuito che il colonnello ci temeva''. Così, Hassan Al Djahmi, il giovane oppositore che ha lanciato la rivoluzione libica via facebook, ha raccontato gli esordi di una opposizione che presto da virtuale si è trasformata in concreta.
Il blogger, invitato alla cena organizzata in Campidoglio con il corpo diplomatico islamico per la fine del Ramadan, ha spiegato che, dopo un discorso del rais contro gli oppositori tunisini, decise di lanciare un appello ''alla libertà della Libia'' aprendo la pagina facebook ''Intifida Libya 17 febbraio'', ricevendo ''la massiccia risposta dei giovani connazionali''.
Per Al Djahmi, dissidente politico che negli ultimi dieci anni ha vissuto in Svizzera, ''è stata una grande gioia vedere la risposta dei libici'', scesi effettivamente in piazza il 17 febbraio 2011 per il 'Giorno della collera'. Anche perché, ha osservato il blogger, non era il primo tentativo di lanciare la rivolta via web. ''Nel 2005 avevo aperto il blog 'Basta' ma l'iniziativa è fallita, il movimento si era esteso solo all'estero e non all'interno della Libia''.
Questa volta invece l'idea di Al Djahmi ha avuto successo. ''Il mio appello è stato ascoltato'', ha affermato soddisfatto l'oppositore che dal primo marzo è tornato per la prima volta dopo dieci anni nella sua terra di origine, a Bengasi.
