A tre settimane dal suo arrivo a New York, dove presiederĂ l’Assemblea Generale dell’Onu, la presenza di Muamammar Gheddafi, o meglio della sua tenda beduina, si fa sempre piĂ¹ un problema spinoso. Il colonnello vorrebbe piantare la sua tenda – dopo che gli hanno rifiutato Central Park – nel giardino di una residenza diplomatica libica a Englewood nel New Jersey, a 30 chilometri di New York.
Qui perĂ² vivono alcuni parenti delle 189 vittime americane della strage di Lockerbie e il recente rilascio dell’uomo riconosciuto come il colpevole della strage ha acceso gli animi. Il dipartimento di Stato americano, viste le rimostranze dei residenti, starebbe decidendo di impedire a Gheddafi di installare la tenda a Englewood (a Roma a giugno era alla Palazzina dell’Algardi a Villa Pamphili, e lo scorso anno a Parigi nei pressi dell’Eliseo).
A Foggy Bottom spulciando la legge che regole l’ospitalita’ dei capi di Stato sul suolo Usa ha trovato conferma che non puĂ² in alcun modo bloccare l’ingresso di Gheddafi sul suolo Usa ma puĂ² limitare l’uso della residenza di Englewood solo all’ambasciatore e alla sua famiglia. “Possiamo imporre restrizioni all’uso delle residenza diplomatiche”, ha spiegato il portavoce Ian Kelly aggiungendo che “questa e’ una misura molto ampia e ci aspettiamo di essere in grado di raggiungere una sorta di accordo dove tutte le sensibilita’ saranno rispettate”.