che è collegato all’Arabia Saudita da un’autostrada di 20 km.
Il Bahrain è una minaccia molto più prossima, in parte per via del carattere settario delle proteste, essendo la sua popolazione in prevalenza sciita e il Paese adiacente alla provincia orientale dell’Arabia Saudita, importante produttrice di petrolio, dove gli sciiti da tempo denunciano il trattamento discriminatorio da parte delle puritane autorità saudite e si sentono vicini ai loro correligionari oltre l’autostrada.
”I tumulti nel Bahrain potrebbero contagiare gli sciiti nella provincia orientale saudita, e poi il contagio potrebbe diffondersi nel resto del Paese”, ha dichiarato un diplomatico di Ryadh. I governanti sauditi stanno osservando attentamente le iniziative diplomatiche americane verso il Bahrain, e qualsiasi cedimento di Washington nei confronti della monarchia sunnita del Bahrain verrebbe visto come un tradimento e creare una rottura senza precedenti nell’alleanza con gli Stati Uniti che è stata un pilastro della politica di Ryadh dal 1945.
”L’Arabia Saudita ha sempre temuto l’accerchiamento, sia da parte comunista che iraniana”, osserva Rachel Bronson, esperta di affari sauditi al Chicago Council of Global Affairs. ”Secondo me, la caduta della monarchia sunnita nel Bahrain per l’Arabia Saudita sarebbe il punto di rottura”.
