All’indomani delle critiche che hanno accolto l’assegnazione del Nobel per la Pace a Barack Obama, definita da molti quantomeno «prematura», il presidente del comitato Thorbjoern Jagland, ha difeso la scelta. Jagland ha sostenuto che al contrario c’era il rischio di assegnare il premio al presidente americano «troppo tardi»: noi, ha spiegato «catturiamo l’aria del tempo, la necessità dell’epoca».
«Qualcuno può segnalarmi il nome di qualcuno che abbia fatto di più quest’anno (per la pace)?», ha chiesto Jagland secondo cui «è difficile designare un vincitore del premio per la Pace che sia più vicino di Obama al testamento (spirituale) di Alfred Nobel».
