NEW YORK, 19 FEB – Cercasi disperatamente slogan alla Casa Bianca. Nel 2008 e' stata 'Yes we can' la fortunata formula che ha acceso le speranze degli americani e spianato la strada di Barack Obama verso l'elezione. Ma i tempi cambiano, il Presidente non e' piu' un outsider di Washington e per essere rieletto deve dare garanzie ai cittadini, affamati di certezze dopo anni di crisi e difficolta'.
Insomma bissare il successo di 'Yes we can' non e' facile, ma per farlo bisogna mettere da parte le frasi messianiche e puntare sulla concretezza. Lo slogan ufficiale ancora non c'e', e i manifesti per la campagna dell'attuale inquilino della Casa Bianca recitano solo 'Obama 2012'. ''We can't wait'', non si puo' aspettare', e' uno dei tormentoni che ha caratterizzato la prima fase della campagna elettorale del presidente, per sottolineare l'urgenza di misure anti-crisi bloccate dall'ostruzionismo dei repubblicani in Congresso. Ma ci sono anche ''Winning the future'' (Vincere il futuro), ''Great togheter'' (Grandi insieme), ''We don't quit'' (Non mollare). Questi secondo gli osservatori sono i concetti sulla base dei quali nascera' il nuovo motto di Barack.
Gli esperti della campagna di Obama puntano ad un messaggio che fonda proprio questi slogan, gia' testati negli ultimi mesi per promuovere il budget e per raccogliere soprattutto l'appoggio dei piu' giovani. Ma lo staff del presidente sta anche aspettando di vedere cosa succedera' in campo repubblicano. E probabilmente il nuovo slogan non verra' svelato sino a quando non si sapra' chi e' l'avversario che sfidera' Obama nell'Election Day del prossimo 6 novembre. Una cosa e' certa: dopo l'esito delle ultime primarie repubblicane, gli uomini di Obama stanno pensando seriamente di cambiare rotta. E se finora il candidato da tenere d'occhio era soprattutto l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, ora l'attenzione e' sempre piu' rivolta all'ex Senatore della Pennsylvania Rick Santorum, affermatosi come nuovo frontrunner tra i candidati repubblicani.
Il Presidente sa che se vuole essere rieletto deve puntare soprattutto a rassicurare gli americani: la disoccupazione e' in calo, ma rimane ad un livello alto, e l'insicurezza economica per molti elettori e' un problema enorme che non si puo' risolvere solo con le parole. ''Raccontare questa realta' e' piu' difficile che puntare sul cambiamento'', ha detto Allen Adamson, amministratore delegato dell'agenzia di marketing Landor Associates, rifancendosi al discorso di Obama sullo Stato dell'Unione, dove il presidente ha puntato sulla questione dell'equita' economica. Per Adamson infatti ''dopo tre anni di governo, con alcune promesse adempiute ed altre no, la parola 'change' e' diventata un marchio difficile''. Ma la filosofia di Obama rimarra' la stessa, anche se non verra' utilizzato il messaggio del 2008: parola di David Axelrod, braccio destro del presidente e stratega della sua campagna, secondo cui Barack ''ha grandi speranze e una visione ottimistica di questo Paese, nonostante tutte le sfide da affrontare''.
