È salito a 18 il bilancio dei morti nell’attentato di martedì notte al Pearl Continental Hotel di Peshawar, in Pakistan, a quanto si apprende dall’Agi. Tra le vittime ci sono anche due operatori dell’Onu, un serbo che lavorava per l’Unhcr e una filippina dipendente dell’Unicef.
L’attacco è stato sferrato da un commando suicida composto da tre uomini che, a bordo di un fuoristrada, si sono avvicinati all’ingresso principale dell’albergo. Fermati dalla sicurezza, hanno aperto il fuoco per farsi strada all’interno, prima di far esplodere la bomba.
Un’ala dell’hotel è stata completamente distrutta e tre persone ancora disperse e potrebbero essere rimaste sotto le macerie. Secondo la polizia, la bomba conteneva circa 500 kg di esplosivo, come quella che lo scorso settembre al Merriott Hotel di Islamabad ha ucciso 53 persone e ne ha ferite 266.
Quello di Peshawar è solo l’ultimo di una serie di attentati che negli ultimi tempi hanno coinvolto le principali citta’ del Pakistan, in risposta all’offensiva lanciata dal governo contro i talebani nella valle di Swat: da aprile, nel nord del Paese, sono stati uccisi più di 1.300 integralisti.
In risposta agli attacchi dei militari, il leader dei talebani, Baitullah Mehsud, considerato il capo di Al Qaeda in Pakistan, ha annunciato attentati nelle città più importanti del Paese.