
WASHINGTON – Il Pakistan si avvia a diventare una superpotenza nucleare.
Lo affermano le ultime rilevazioni dei servizi di intelligence americani, secondo i quali il Paese islamico ha progressivamente ampliato il suo arsenale nucleare dall’avvento di Barack Obama alla Casa Bianca, e si sta incamminando verso la meta di prendere il posto della Gran Bretagna come quinta potenza nucleare mondiale.
E’ questa una diretta sfida all’elemento centrale della strategia sulla sicurezza del capo della Casa Bianca, ovvero la riduzione delle scorte nucleari nel mondo.
La decisione pakistana di ampliare il suo arsenale – principalmente per spaventare l’India, sua nemica giurata – è diventata un altro irritante negli spesso difficili rapporti tra Washington e Islamabad, in special modo perchè il Pakistan sta cercando di far deragliare gli sforzi di Obama diretti a negoziare un trattato globale per il bando della produzione di nuovo matertiale nucleare.
Gli Stati Uniti mantengono segrete le loro stime riguardo alle scorte nucleari mondiali, e il Pakistan fa di tutto per nascondere sia il numero delle sue bombe che i luoghi dove sono nascoste. Il governo di Islamabad è particolarmente sospettoso nei riguardi di Washington, che teme possa impadronirsi del suo arsenale se si delineasse il pericolo di una sua caduta nelle mani dei talebani, e quindi di Al Qaeda. Questa segretezza rende più difficili le rilevazioni americane.
Ma secondo funzionari dell’amministrazione Obama vicini ai servizi di intelligence Usa, il numero di bombe pakistane attualmente schierate si aggira tra le 90 e le 110. Quando Obama entrò alla Casa Bianca, erano una settantina. ”Abbiamo osservato un costante e consistente aumento del loro inventario, anche se progressivo. Ma noi siamo molto bene al corrente di quello che stanno facendo”, ha dichiarato al New York Times un alto funzionartio della Casa Bianca.
Ma la preoccupazione principale è la produzione di materiali nuclerari. Sulla base delle stime dell’International Panel on Fissile Materials, un gruppo indipendente che sorveglia la produzione nucleare mondiale, gli esperti dicono che il Pakistan è attualmente in grado di produrre altre 40 o 100 bombe, inclusi nuovi ordigni al plutonio. Se queste stime sono corrette – e vari ersponenti governativi le considerano tali – il Pakistan sarebbe sullo stesso piano di nazioni che hanno forze nucleari da vecchia data.
”Se non subito”, dice Bruce Riedel, un ex-funzionario della Cia autore del libro Deadly Embrace: Pakistan, America, and the Future Global Jihad (Abbraccio Mortale: il Pakistan, l’America e la Prossima Jihad Globale) ”il Pakistan avrà presto il quinto più vasto arsenale nucleare al mondo, sorpassando la Gran Bretagna, e forse anche la Francia”. Le tre principali potenze nucleari sono gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.
C’è un’altra causa di allarme. In cables del Dipartimento di Stato pubblicati alla fine dell’anno scorso da Wikileaks, Anne Patterson, a quel tempo ambasciatrice Usa in Pakistan, avvertì che materiale nucleare nei laboratori pakistani è vulnerabile a furti.
”La mia principale preoccupazione – concorda Matthew Bunn, uno studioso di Harvard che annualmente compila un rapporto chiamato Securing the Bomb (Garantire la Sicurezza della Bomba) per conto dell’associazione Nuclear Threat Initiative – sono i furti da dove il materiale nucleare pakistano è ammassato. In quei luoghi si può rubare senza che il furto venga scoperto”.
