NEW YORK, 7 MAR – "Intraprendere azioni unilaterali in Siria sarebbe un errore per l'esercito americano, ma in un modo o nell'altro questo regime vedra' la sua fine". Lo ha detto il Segretario alla Difesa Usa Leon Panetta davanti ad una commissione del Senato, in linea con quanto dichiarato ieri dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Panetta ha spiegato che "seppure non si esclude alcuna linea di azione per il futuro, gli Usa si stanno concentrando su un approccio diplomatico e politico, piuttosto che su un intervento militare, e la cosa migliore e' isolare il leader siriano politicamente".
Anche il generale Martin Dempsey, capo di stato maggiore interforze, si e' espresso in termini simili, affermando che in questo momento non e' opportuno adottare azioni unilaterali, e che la crisi in Siria richiede "una risposta unitaria da parte dei partner internazionali", per esercitare pressioni su Assad affinche' metta fine al massacro del suo popolo e si faccia da parte. Inoltre secondo Dempsey e' necessario fare molta attenzione ai gruppi estremisti e ad altri ''attori'' come l'Iran, che ha sfruttato la situazione per espandere il suo appoggio al regime, cosi' come si deve tenere sotto controllo la questione delle armi chimiche e biologiche.
Ieri anche il generale a capo del Comando Centrale Usa (Centcom), James Mattias, aveva a sua volta sottolineato che un intervento militare in Siria sarebbe "estremamente impegnativo", date le difese aeree avanzate del Paese e la presenza di affiliati di Al Qaeda. "I russi hanno fornito missili, radar e ogni genere di armi aeree di difesa integrata – ha dichiarato – e questo renderebbe una vera sfida anche l'eventuale imposizione di una no fly zone".
