
MILANO – Papa Francesco ha cancellato l’udienza per l’Expo 2015: doveva ricevere la delegazione guidata dal cardinale Scola. Ufficialmente la motivazione è stata questa: “Il Papa è troppo stanco“.
Ma c’è chi sospetta che sia stato uno schiaffo ad Angelo Scola, il candidato di “destra” (perché vicino a Comunione e Liberazione) a succedere a Benedetto XVI, candidato battuto nel conclave da Jorge Mario Bergoglio.
Sabrina Scottone sul Giornale parla addirittura di uno “schiaffo a Milano”:
“Tre ore all’aperto e al fredÂdo, all’udienza generale del mercoledì, per incontrare e abÂbracciare i fedeli in piazza San Pietro. Ha sorriso ai malati, beÂnedetto i giovani sposi, lanciaÂto un aeroplanino di carta, si è intrattenuto con un’orchestra che intonava la colonna sonora di «Nuovo Cinema paradiso». E alla fine papa Francesco ha spiegato di sentirsi un po’ stanÂco. Così stanco da non poter riÂcevere il cardinale Angelo ScoÂla, che guidava una nutrita deleÂgazione in arrivo da Milano per invitare il Papa all’Expo del 2015. L’appuntamento era per mezzogiorno in aula Paolo VI. Il ritardo si è fatto consistente, fiÂno al rinvio. La notizia è arrivaÂta come uno schiaffo a Milano, che aspettava solo l’ufficialità di una visita di Francesco.
L’Esposizione universale ha come tema «Nutrire il pianeta. Energia per la vita». Quasi un miliardo di persone nel mondo soffre la fame e l’Expo può porÂtare al centro dell’attenzione questa povertà estrema. E però la benedizione papale non è anÂcora arrivata. Come ha sottoliÂneato la Diocesi di Milano, «al termine dell’udienza generale, molto lunga e impegnativa, il Santo Padre sentendosi un poÂco stanco ha preferito rinviare ad altra data dopo Natale»l’apÂpuntamento con la delegazioÂne dell’Expo «in modo da poterÂle dedicare adeguata attenzioÂne». Insieme al cardinale Scola, sono rimasti fuori il cardinale Gianfranco Ravasi e un drappelÂlo Âdi esponenti della Curia milaÂnese. Oltre a Giuseppe Sala, commissario di Expo 2015, e alÂl’imprenditrice Diana Bracco, che di Expo è presidente.
Un caso di cui sorprendersi? A sentire la sala stampa vaticaÂna, no. Solo un po’ di stanchezÂza, ha spiegato padre Federico Lombardi: «Una persona ha anÂche il diritto di essere stanca doÂpo una giornata tanto pesante. Non ho trovato nulla di strano quando mi ha detto che non se la sentiva di fare un’ulteriore udienza per la quale serviva atÂtenzione. Anche due settimane fa aveva rinviato le udienze delÂla mattina». Minimizzano anÂchÂe dalla diocesi di Milano e asÂsicurano che la nuova data sarà fissata a breve. Il cardinale ScoÂla ha incontrato due volte il PaÂpa nei mesi scorsi e Francesco ha mostrato interesse per l’Expo”.
Roberta Catania su Libero parla di “giallo”:
“Il primo giallo del pontificato di papa Francesco c’è stato. Ieri, dopo un’ora di ritardo sull’appuntamento con il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Bergoglio ha dato forfait. Qualcuno dell’entourage del Santo Padre ha raggiunto la delegazione di dodici persone nella sala attigua all’Aula Paolo VI per informare che il «Pontefice aveva avuto un mancamento», un piccolo malore che di fatto impediva il rapido incontro per definire alcuni dettagli su Expo 2015. Non erano persone qualunque ad avere aspettato fino alle 13 un papa famoso per la puntualità . Ad attendere c’erano persone di un certo calibro, il cardinale Scola per primo, tanto che il mancato incontro ha fatto malignare i più, ipotizzando che papa Francesco abbia in qualche modo voluto svicolare. Non si sa se sia davvero così. Impossibile chiedere al diretto interessato, ma anche il capo della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, si è defilato dalle domande di Libero, facendo rispondere ai collaboratori di «essere impegnato al telefono», poi di essere «andato a sgranchirsi dieci minuti le gambe», finché qualcuno ha tagliato corto annunciando «un’uscita anticipata dall’ufficio» di Padre Lombardi, senza la cortesia di richiamare. L’unica pista per cercare di capire che cosa sia realmente successo ieri mattina in quella sala del Vaticano, dove il papa non è andato al termine dell’udienza generale, è sentire l’altra campana”.
