Papa Benedetto XVI ha parlato a decine di migliaia di cattolici che hanno quasi riempito lo sterminato Hude Park, nel crescente buio del crepuscolo, illuminato da fari di fotoelettriche e candele ed è partito all’attacco, dicendo ai fedeli di oggi che anche a loro tocca di soffrire per la fede.
Li ha accomunati ai martiri che numerosi furono crudelmente giustiziati in un luogo non molto distante dal podio papale, dall’altra parte di Hyde Park, dove oggi sorge Marble Arch e ha inizio la strada del grande shopping, Oxford street.
Il destino dei cattolici oggi non è la condanna a morte, ha concesso il Papa, ma quello di essere emarginati, ridicolizzati, messi alla berlina”. Benedetto XVI aveva in mente di certo gli attacchi che si sono rovesciati sulla Chiesa cattolica a causa dello scandalo dei preti pedofili, particolarmente acuto nel mondo anglosassone, probabilmente col retro pensiero che nello scandalo si è registrato un particolare accanimento contro i preti cattolici, come se solo in questa religione si fossero verificati casi di pedofilia, col dubbio invece che all’origine vi sia anche un attacco al patrimonio della Chiesa nel mondo.
Il problema tra cattolici e mondo protestante è venato di violenza e di odio religioso, in Gran Bretagna, dove i cattolici hanno vissuto per secoli in condizioni di discriminazione paragonabili a quelle degli ebrei. In Irlanda del Nord l’inferiorità dei cattolici è stata legge fino agli anni ’70 del ventesimo secolo.
Il Papa ha detto: “Non distante da qua, grandi numeri di nostri fratelli e sorelle sono morti per la fede. Nel nostro tempo, il prezzo che si deve pagare per la fede al Vangelo non è più quello di essere impiccati, attaccati ai cavalli e squartati, però spesso comporta di essere emarginati, ridicolizzati e messi alla berlina”.
Il Papa però ha messo in guardia il mondo dicendo che “la chiesa non si può sottrarre dal compito di proclamare Cristo e il suo Vangelo quali verità salvifica, fonte della nostra felicità ultima come individui e fondamenta di una società giusta e umana”.
Benedetto XVI è giunto a Hyde Park a bordo della “papamobile” dove è stato accolto da una folla festante che lo ha salutato con affetto. Anche lungo il percorso nel centro di Londra verso Hyde Park, il passaggio del Papa è stato salutato e applaudito da ali di folla.
Il papa dunque come fece Pavarotti è riuscito a portare ad Hyde Park 80 mila persone secondo la Bbc, 100 mila secondo altre fonti. Un po’ spettacolare in effetti la serata lo è stata, tra l’illuminazione violenta dei fari e gli inni multietnici che hanno fatto da corona al discorso papale: uno in swahili, uno tradotto dall’afrikaans, un altro ancora dal Cameron, in aggiunta alla più tradizionale Litania del Sacro Cuore.
La veglia papale ha anche dominato i programmi televisivi inglesi, fatto abbastanza inusuale per il mondo cattolico in Gran Bretagna.
Ratzinger durante la veglia di preghiera per la beatificazione del cardinale John Henry Newman ha anche attaccato il ‘relativismo morale’: “Newman avrebbe descritto il lavoro della sua vita come
una lotta contro la tendenza crescente che considera la religione come una semplice questione privata e soggettiva, come se fosse una questione di opinione personale”.
Ha aggiunto il Pontefice: “Ecco la prima lezione che possiamo imparare da Newman. Ai nostri giorni, il relativismo intellettuale e morale rischia di minare le fondamenta stesse della nostra società. Newman ci ricorda che gli uomini e le donne sono fatti a immagine e somiglianza di Dio, e quindi tutti noi siamo creati per conoscere la verità”.