Il viaggio in Europa di Vladimir Putin dà i suoi frutti. Fuga le ombre della concorrenza occidentale di Nabucco e stempera i toni con l’Ucraina della nuova amministrazione filo-russa. Ieri sera il premier russo è arrivato a Milano per discutere di energia con il suo omologo italiano Berlusconi. Ma quella lombarda non è che una delle tappe del tour di Putin nel vecchio continente.
Fino a sabato, l’ex presidente russo è stato a Vienna, anche qui per parlare di gasdotti con il cancelliere austriaco Werner Faymann. I due hanno siglato un accordo quadro tra Gazprom e Ovm sulla realizzazione del South Stream. Il progetto – fratello del nordico North Stream – è frutto della cooperazione del colosso Gazprom con l’italiana Eni, e dovrebbe garantire il trasporto del gas siberiano verso l’Italia e la Grecia attraverso il Mar Nero a partire dal 2015.
Il gasdotto, secondo quanto ha detto Putin, aumenterà il volume di gas annuo verso l’Europa di 2 miliardi di metri cubi. Per South Stream, l’Austria è uno snodo fondamentale: attraverso questo paese il gas della Federazione raggiunge la Germania, l’Italia, l’Ungheria e la Francia. In Austria, però, è anche presente l’altro grande gasdotto europeo, Nabucco, concorrente di South Stream voluto da Unione europea e Stati Uniti.
“Ho sempre sentito parlare di indipendenza dal gas russo, ha detto Putin a che gli ha domandato se temesse la concorrenza di Nabucco. Sapete quanto gas abbiamo in Russia? In una sola delle nostra province ne abbiamo 50.000 miliardi di tonnellate! Per i prossimo 100 anni siamo in grado di soddisfare le esigenze della crescita economica della Russia e tutti i clienti in Europa. Non siamo contro i progetti concorrenti”.
In Austria il premier russo ha anche parlato delle prossime Olimpiadi invernali a Sochi nel 2014. Per ottenerle si è battuto in prima persona, e ha contribuito a portare sulla ribalta mondiale la località tra il Mar Nero e il Caucaso. Ora Putin ha invitato le aziende austriache a collaborare nella costruzione della Sochi olimpica.
E sul gas, dopo la due giorni di Vienna e i colloqui milanesi, un altro incontro importante sarà a Kiev.
Domani Putin volerà nella capitale ucraina per vedere il presidente Viktor Yanukovich: con lui suggellerà l’accordo che consentirà alla flotta russa di rimanere nei porti ucraini sul Mar Nero fino al 2042, in cambio di uno sconto del 30% sul prezzo del gas proveniente dalla Russia.
Il viaggio nell’ex repubblica sovietica segue l’intesa sul metano tra Mosca e Kiev, firmata lo scorso 21 aprile. La Russia ha acconsentito a tagliare il prezzo delle forniture di gas all’Ucraina in cambio dell’estensione per 25 anni della permanenza della flotta del Mar Nero nella penisola di Crimea. L’annuncio è arrivato dopo i colloqui a Kharkiv, nell’Ucraina orientale, tra il presidente ucraino Viktor Yanukovich e il suo omologo russo Dmitri Medvedev.