ROMA – Vladimir Putin vuole i russi sportivi e combattenti, come li voleva Stalin, come succede in ogni totalitarismo che si rispetti (vedi Hitler e Mussolini).
Con un decreto emanato il 24 marzo scorso Putin, uomo di Stato devoto allo sport, ha ufficialmente annunciato il recupero del GTO (“Pronti al Lavoro e alla Difesa”), vasto programma di eventi sportivi, inaugurato da Stalin ai tempi della guerra fredda e venuto meno con la dissoluzione dell’URSS, nel 1991.
Recupero che qualche malizioso potrebbe vedere come una risposta al “Let’s Move”, la campagna pro-fitness e anti-obesità lanciata negli Usa dalla first lady Michelle Obama.
Il GTO dell’epoca Unione Sovietica richiedeva ai ragazzi dai 16 ai 18 anni “Forza e coraggio”, il nome del programma di allenamento sportivo previsto per le scuole secondarie. Esso puntava a far acquisire ai giovani non solo abilità prettamente sportive, come la corsa, il nuoto e lo sci di fondo, ma anche militari come il lancio di granate e la pratica del fucile.
Agli uomini tra i 40 e i 50 anni e alle donne tra i 35 e i 55, invece, Stalin si “limitava” a richiedere “Vigore e Salute”, nell’ambito dell’omonimo programma di corsa. Ai vincitori venivano conferite, in occasioni cerimoniali solenni, medaglie d’oro e d’argento e l’acclamazione di stampa e TV di Stato. Gloria e prestigio furono le molle che spinsero, nel 1987, ben 37 milioni di russi a partecipare al campionato annuale di corsa.

Ed ecco come, attraverso lo sport, Stalin raggiungeva il suo obiettivo: convincere masse di russi a partecipare, mantenendo, così, sempre vivo l’orgoglio per la madre Russia.
Prima Stalin, ora Putin. Il programma sportivo annunciato da Putin, la cui data d’inizio è fissata per settembre, cambierà certamente nella forma ma non nella sostanza.
Putin non ha specificato come lo riadatterà , ma ha lasciato intendere che l’obiettivo non cambierà : raccogliere masse di russi fieri attorno a eventi sportivi di vasta risonanza e portata, al fine di “rendere omaggio alle nostre tradizioni nazionali”, come lui stesso aveva anticipato già un anno fa.

“Tutti alla linea di partenza!”, è lo slogan che già inizia a campeggiare in vessilli svolazzanti tra le vie delle città russe.
Come il GTO dell’era di Stalin, il nuovo GTO targato Putin coinvolgerà russi di tutte le età , divisi per fasce (11) e i bambini saranno chiamati a parteciparvi sin dall’età di sei anni.
Un perfetto mix di buona forma, salute e patriottismo che dovrà , secondo i piani di Putin, forgiare cittadini coraggiosi e pronti alla lotta, quando necessario.
Il vasto programma nazionale (e nazionalistico) prevede, oltre al potenziamento dell’educazione fisica nelle scuole, anche e soprattutto grandi eventi di massa: dalla ginnastica ritmica negli stadi, alle sfilate di atleti nella Piazza Rossa di Mosca, dietro al Cremlino (residenza presidenziale).
Putin richiama i suoi cittadini allo sport, uno sport che dev’essere esercizio costante per i russi ma anche, agli occhi del mondo intero, occasione per esaltare la potenza che deriva alla Russia dalla sua storia.
I russi devono, dunque, essere abili nello sport e capaci di usare le armi per essere all’altezza della Russia che è stata, prima ancora che per guidare la Russia che sarà .
Da notare che Putin ha annunciato  il recupero del GTO fissandone un inizio a brevissimo termine (già da settembre), nonostante non non vi sia ancora alcuna bozza di programma al riguardo, proprio in un momento di alta frizione tra Russia e Occidente per la questione della Crimea.
Perché tutta questa fretta? Forse l’intenzione di Putin è proprio quella di rispondere alla campagna “Let’s move” di Michelle Obama negli Stati Uniti.









