WASHINGTON, SATI UNITI – Ci sono anche le voci di Caroline e John John Jr. che giocano intorno allo Studio Ovale della Casa Bianca, e ridono quando il padre, John Fitzgerald Kennedy, li presenta al ministro degli esteri sovietico Andrei Gromyko.
C’e’ anche una premonizione sul giorno del suo funerale, e c’e molto altro nelle registrazioni che ha reso pubbliche in questi giorni la biblioteca del presidente assassinato a Dallas nel 1963, relative ai colloqui avvenuti nello Studio Ovale negli ultimi tre mesi della sua amministrazione.Â
Sono nastri relativi a 45 ore di incontri privati e telefonate negli ultimi mesi di vita di JFK, che rivelano un presidente impegnato su una varietà di fronti, dalla politica interna a quella estera, ma che indicano altresì come dedicasse molta anche alla sua famiglia.
Secondo le anticipazioni fornite dai media americani, il presidente nelle registrazioni parla tra l’altro del conflitto in Vietnam, delle relazioni con Mosca e della corsa allo spazio.
Secondo Maura Porter, archivista della biblioteca del presidente, tra i più ”memorabili” colloqui di Kennedy ci sono quelli riguardanti il Vietnam. Discutendone con i suoi princpali consiglieri non di rado il presidente si infuriava.
La Porter racconta un episodio: dopo aver ascoltato opinioni completamente diverse da due suoi funzionari che aveva inviato in Vietnam per valutare la situazione, Kennedy sbottò: ”Ma ditemi, voi due siete stati nello stesso Paese”? Di fronte a rapporti così diversi, racconta la Porter, per Kennedy non deve essere stato facile capire quali iniziative avrebbe dovuto prendere in Vietnam.
Discute poi della Convention Democratica del 1964, dello scollamento tra la macchina politica e gli elettori. Ma poi Jfk chiacchiera anche con i figli. In certi casi emerge anche un Kennedy annoiato e infastidito, e momenti in cui non lesina parole offensive. In una registrazione lo si sente addirittura fare un riferimento a quello che sarebbe stato il giorno del suo funerale, il 25 novembre 1963, pieno di impegni, dicendo: “Lunedi’? Sarà una giornata dura”. “Un vero inferno”, gli risponde un membro dello suo staff.
Secondo la Porter i nastri rivelano non solo il lato pubblico del presidente, ma “ascoltando la sua voce sembra che la sua personalita’ torni in vita. Passava da essere presidente ad essere padre e questo era davvero bello”.
