
MADRID, SPAGNA – Una barriera di blocchi di cemento che Gibilterra sta realizzando davanti alla sua costa torna a incendiare i rapporti tra la Gran Bretagna e la Spagna. Quest’ultima non si stanca mai di rivendicare i propri diritti sulla Rocca, nonostante giusto 300 anni fa, con la firma del trattato di Utrech, ne riconobbe la sovranità alla corona inglese. La Spagna accusa i vicini di attività nocive per l’economia spagnola. I blocchi di cemento, nella fattispecie, danneggiano i pescatori spagnoli.
Per due fine settimana consecutivi la Spagna ha adottato ferrei controlli alla frontiera, causando proteste e fino a sei ore di fila sotto il sole cocente. Tutto nella norma, visto che Gibilterra non aderisce al trattato di Schengen sulla libera circolazione delle merci. Ma è chiaro che si tratta di un pretesto. Perciò, se la prima volta era intervenuto solo il ministro degli Esteri britannico, William Hague – che aveva espresso ”serie preoccupazioni” al suo omologo spagnolo, Jose’ Manuel Garcia-Margallo – stavolta sono scesi in campo direttamente il premier, David Cameron, e la stessa Unione europea che ha annunciato per settembre-ottobre un incontro sulla spinosa questione.
A far superare il livello d’allerta sono state alcune dichiarazioni di Garcia-Margallo: il governo spagnolo sta valutando di porre una tassa di 50 euro per ogni passaggio da e verso la Rocca contesa. Il ricavato andrebbe al settore della pesca. Ma Marcia-Margallo è andato oltre: ha minacciato seri controlli per verificare se vi siano irregolarità fiscali su ben seimila proprietà che una parte dei 27 mila abitanti di Gibilterra ha a Sotogrande, un comune di appena duemila anime al confine con la Rocca. I suoi interventi sono parsi davvero esagerati, tanto che il primo ministro d’Oltremanica, attraverso il portavoce, ha espresso “seria preoccupazione”.
“Abbiamo chiesto una spiegazione alle autorità spagnole – ha detto il portavoce – in merito alle informazioni sulle eventuali misure supplementari contro Gibilterra”. Meno diplomatico il primo ministro di Gibilterra, Fabian Picardo: ha accusato Margallo di avere un atteggiamento minaccioso, “tipico della Corea del Nord, invece che di un partner l’Unione europea”. “Ciò che abbiamo visto in questo fine settimana – ha affermato Picardo – accadeva al tempo del franchismo e credevano che non avremmo più rivisto questo tipo di politica”.
Intanto una formazione navale della Royal Navy partira’ lunedi’ alla volta del Mediterraneo ed e’ previsto uno scalo nel porto di Gibilterra. La fregata Westminster e altre unita’ attraccheranno nelle acque della Rocca, da tempo contese con la Spagna, col rischio di acuire gli attriti col governo di Madrid dopo settimane di tensioni sui controlli alla dogana. Il ministero della Difesa di Londra, tramite un suo portavoce, ha comunque voluto precisare che lo scalo e’ stato previsto da tempo. La notizia dell’arrivo della Royal Navy segue di pochi giorni la dichiarazione del capo del governo locale, Fabian Picardo, che, in aperta provocazione nei confronti di Madrid, ha chiesto l’invio di navi militari britanniche contro le incursioni spagnole nelle acque territoriali di Gibilterra.
