MOSCA – Un nuovo record di miliardari, con Roman Abramovich che tuttavia scende per la prima volta dal podio e nuovi oligarchi vicino al premier Vladimir Putin che continuano a scalare la vetta, anche se nei top ten non ci sono new entry: è la nuova classifica del settimanale Finans, ma anche una ennesima conferma che ”la crisi è finita”, come titola il periodico.
A beneficiarne, infatti, sono stati in gran parte i magnati dei metalli, grazie alla riprese dei prezzi delle materie prime nei mercati mondiali. Nel 2010 il numero dei super Paperoni – quelli con almeno un miliardo di dollari – è salito a quota 114, con un incremento di oltre il 50 per cento rispetto all’anno precedente (49), quello della crisi, e ben 13 nuovi protagonisti rispetto al 2007, l’anno pre-crisi.
In aumento anche la ricchezza complessiva dei primi dieci, + 30 per cento sul 2009, anche se i loro 182 mld di dollari sono inferiori ai 221 del 2007.
In testa alla classifica dei 500 uomini più ricchi di Russia (tetto minimo 160 milioni di dollari) si conferma il re dell’acciaio Vladimir Lisin (28,3 mld di dlr, +50 per cento), seguito come l’anno precedente da un altro tycoon dei metalli, Mikhail Prokhorov (22,7 mld di dlr contro i 17,8 del 2009), proprietario del team di basket Nba New Jersey Nets e considerato ancora lo ”scapolo d’oro”.
Scende dal terzo al quinto posto Roman Abramovich, il cui impero immobiliare risente ancora della debole ripresa del settore, anche se il suo patrimonio è rimasto pressoché stabile (17,1 mld di dollari). A scalzare il patron del Chelsea è stato il proprietario dell’Arsenal Alisher Usmanov, anche lui un oligarca dei metalli (19,9 mld), prima al settimo posto.
Guadagna due posizioni il re dell’alluminio Oleg Deripaska (da 13,8 a 19 mld), che nel 2008 era stato l’uomo più ricco del Paese. Chiudono la top ten, sostanzialmente invariata, il re dell’acciaio Alexiei Mordashov (17,1 mld dlr), il petroliere Suleiman Kerimov (16,9), il banchiere Mikhail Fridman (16), il magnate con molteplici interessi Vladimir Potanin (14,3) e il presidente di Lukoil Vagit Alekperov (10,9).
Ben 53 le new entry, anche se non tra i primi cento, a parte Ziad Manasir, balzato subito al 62° posto (1,8 mld dlr) grazie ad una societàè legata a Gazprom. Si fanno strada anche oligarchi amici di Putin: come il trader di petrolio Ghennadi Timshenko, che ha più che raddoppiato la sua fortuna (8,9 mld di dlr) salendo dal 23°al 17° posto. O i fratelli banchieri Arkady e Boris Rotenberg (il primo è l’ex sparring partner di judo del capo del governo), che con 1,75 mld circa a testa si piazzano al 63° e 64° posto dall’80°. O, ancora, il banchiere Iuri Kovalciuk, che passa dal 135° al 115° posto.
Chi è caduto in disgrazia, invece, è in caduta libera: Ielena Baturina, la moglie dell’ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov liquidato dal Cremlino lo scorso autunno, scivola al 94° posto perdendo ben 47 posizioni e metà del patrimonio (1,1 mld).
[gmap]
