L’ex leader dei guerriglieri ceceni Akhmed Zakaiev è nei guai: era sfuggito alla cattura dei russi nel 2002 grazie all’asilo politico accordato dalla Gran Bretagna, ma è stato fermato stamane dai poliziotti della Polonia, dove era arrivato ieri sera per partecipare al congresso della diaspora cecena.
Mosca ha da tempo emanato tramite l’Interpol un mandato di arresto per l’ex ministro della Cultura della guerriglia, considerato in Russia un feroce terrorista e accusato di sequestri, uccisioni, rivolte.
Ex attore teatrale, Zakaiev, 51 anni, prese parte alla guerra russo-cecena degli anni ’90 con il rango di capo dei guerriglieri: dopo la sconfitta del 2000, l’anno in cui l’allora presidente Vladimir Putin riportò con successo le truppe russe a Grozny, l’ex leader del governo indipendentista ceceno decise di fuggire e di chiedere asilo a Londra.
Fu accontentato dalla Gran Bretagna, segretamente contrariata quanto gli Stati Uniti dalle pretese moscovite. Da allora, Zakaiev lavora come emissario della diaspora e si fa vivo tramite internet per incitare alla lotta contro Mosca. Non si sapeva finora di suoi viaggi oltre i confini della Gran Bretagna, ma lui stesso si è fatto vivo ieri sera, annunciando di non volersi perdere il congresso dei ceceni in Polonia.
Mosca ha reagito prontamente chiedendo aiuto ai polacchi. La procura generale di Varsavia ha reso noto che Zakaiev sarebbe stato arrestato se fosse entrato nel paese, sulla base del mandato di cattura dell’Interpol. Ma l’ex guerrigliero ha ignorato l’avvertimento ed è finito in manette al suo arrivo in Polonia.
Il ministero degli Esteri di Mosca ha detto di seguire attentamente la vicenda, allo scopo di ottenere la consegna di Zakaiev alla Russia. Il procuratore generale di Mosca Iuri Ciaika ha parlato con il collega polacco, assicurando che i diritti del fermato verrebbero garantiti, se venisse estradato in Russia.
Il presidente ceceno fedele al governo russo, Ramzan Kadyrov, chiede un ergastolo definitivo per Zakaiev: ”E’ questo il mio giudizio, anche perché ucciderlo sarebbe utile proprio per lui. Deve invece essere messo in galera, per sempre”.
Gli avvocati di Zakaiev tenteranno di ottenere un rilascio, accampando il fatto che non ha mai commesso atti violenti. Ma negli ultimi mesi, Mosca ha avviato un dialogo con la Polonia un tempo ostile, che potrebbe permettere alcuni scambi di favori. Fra questi, anche anche la consegna di un ricercato per il quale resta agli atti una cattura tramite i paesi dell’Interpol.
