Un esercito tedesco varca il confine in armi, il confine italiano. Occupa bombardando e combattendo gran parte del Veneto, il Trentino Alto Adige e un lembo di Lombardia. Quindi il governo tedesco dichiara che Veneto, Trentino e mezza Lombardia non sono Italia ma Germania. E avverte gli italiani: se provate a riprendere quelle terre, se sparate contro la “nuova Germania” useremo le nostre bombe atomiche. Questo è quel che succede tra Russia e Ucraina e l’ultima volta che in Europa era successa una cosa del genere era con Hitler.
L’annessione armata
E’ una rapina a mano armata da parte di uno Stato nei confronti di un altro. Ed è non l’innesco ma già la guerra vasta, generalizzata, lunga. Una guerra che non si può no combattere perché se la rapina a mano armata di territori di un altro Stato viene accettata, la pace che segue all’accertarla è una pace, oltre che ignobile, di fatto insostenibile. Non dura. L’annessione a mano armata di territori ucraini da parte della Russia è una guerra che si può solo perdere o vincere. Evitare no, ci siamo già dentro. Non con piena consapevolezza: diamo notizia dell’annessione che oggi Putin proclamerà come di una “cerimonia”, assorbiamo quel di cui siamo contemporanei come fatto estraneo al nostro vivere quotidiano. Per via di negazione, ottusità e bisogno, umanissimo bisogno di non vedere, poniamo ai margini della nostra vista la ferocia di quanto il regime di Mosca mette in scena oggi. Se “cerimonia” è, è la cerimonia della minaccia, diretta, rivolta a noi, alla nostra vita.
La pace di Putin
L’invasione aveva come obiettivo militare e politico l’abbattimento del governo ucraino, la formazione di altro e filo russo governo sostenuto dalla presenza delle truppe di occupazione. L’Armata russa non ce l’ha fatta. Perduta dai russi la battaglia, la stessa campagna di “denazificazione”. L’Armata si ritira, si installa e di fatto si barrica in territori orientali e meridionali dell’Ucraina pari al 15% circa del paese. Putin ordina in Russia mobilitazione, cioè cittadini da vestire in armi e spedire al fronte. Perché l’Armata non tiene. Allora la finzione grottesca e feroce dei referendum, del ti piace diventare Russia e russo? Per dire che il bottino di terre prese è Russia e che, in cambio del bottino, si può parlare di pace. La pace di Putin è quel che ora gli conviene e serve perché sempre più fatica e ansima la sua Armata e il suo paese nel fare la guerra. E la pace di Putin è il sì internazionale alla sua presa di bottino. Un sì estorto con la minaccia delle armi. La pace di Putin è un premio alla guerra russa. La pace di Putin è l’impunità per l’aggressore. La pace di Putin è la demolizione delle condizioni primarie con cui nazioni e Stati convivono in pace.
Altrimenti la Bomba
La Nuova Russia, le terre ucraine scippate a mano armata, il bottino sarà difeso come terra russa. Quindi anche con le armi nucleari tattiche. Putin che la battaglia d’Ucraina non l’ha vinta e rischia di perderla intima al resto del mondo la resa, pretende dal resto del mondo il tributo in terra ucraina e pianifica i passi che portano a guerra più vasta, mondiale. In ansia anche i governi e i regimi che non sono Occidente: India, Turchia e anche Cina vedono che il piano della Storia si sta inclinando troppo. Ma il cittadino comune (e anche la comune comunicazione) si auto ingannano con la inconscia rassicurazione bugiarda che c’è dietro quella parola: cerimonia. Non è la cerimonia dell’annessione, è la messa cantata della guerra, il Te Deum alla dittatura.