In una lettera inviata al leader del Cremlino Dmitri Medvedev alla vigilia del suo siluramento, avvenuto ieri, l’ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov ha accusato il presidente di non avere sensibilità democratica e di praticare la censura.
”Nel nostro Paese si ha paura di esprimere la propria opinione dal 1937 (l’anno peggiore delle purghe staliniane, ndr). Se i dirigenti del Paese sostengono questa paura…è facile arrivare ad una situazione in cui il Paese non ha che un dirigente le cui parole sono impresse nel granito e che si deve seguire senza mormorare”, si legge nel testo pubblicato dal settimanale indipendente New Times.
Luzhkov cita anche la reazione negativa di Medvedev alla proposta avanzata dal primo cittadino di tornare all’elezione diretta dei governatori, nominati direttamente dal Cremlino dal 2004, dopo la presa degli ostaggi di Beslan: ”In quell’occasione voi avete detto che quelli che non sono d’accordo se ne devono andare”.
L’ex sindaco sostiene infine che una trasmissione a suo sostegno in programma sulla tv Zenter, controllata dal Comune di Mosca, è stata ”vietata dal Cremlino”. ”Non è altro che censura”, ha commentato.
Secondo New Times, la missiva è stata trasmessa al capo dell’amministrazione presidenziale lunedì sera. Oggi la portavoce di Medvedev ha riferito che il presidente ha firmato il decreto di dimissioni di Luzhkov senza aver letto prima la lettera ma che in ogni caso la missiva non avrebbe influenzato la decisione del leader del Cremlino.