
SANAA, YEMEN – I protagonisti della rivolta contro il regime del presidente yemenita Ali Abdallah Saleh, al potere da 33 anni, hanno celebrato domenica nella Piazza Change della capitale, Sanaa, quello che considerano ”il crollo del regime” all’indomani della partenza di Saleh per l’Arabia saudita allo scopo di curarsi le ferite riportate venerdi’ durante un assalto al palazzo presidenziale. La Piazza Change è stata l’epicentro della rivolta nazionale contro il tirannico regime di Saleh scoppiata a metà febbraio.
”Oggi e’ nato un nuovo Yemen” hanno cantato centinaia di persone riuniti in un sit-in permanente nella Piazza Change, sita a poca distanza dall’università di Sanaa. ”E’ finita, il regime e’ caduto”, scandivano altri.
Saleh, ferito al collo e alla testa da schegge di bombe di mortaio, e’ giunto ieri sera a Riad, dove un dirigente saudita ha detto che veniva solo per curarsi e dopo sarebbe tornato nello Yemen.
Un collaboratore di Saleh ha detto che il presidente soffre di ”ustioni e leggere ferite al viso e al petto”, ma che il suo stato non desta preoccupazione. Ma secondo altre fonti le ferite sarebbero gravi. A conferma di queste voci domenica sera si è appreso da fonti mediche che Saleh è stato sottoposto ad un intervento chirurgico al torace per rimuovere una scheggia in una struttura ospedaliera in Arabia Saudita.
Secondo al Costituzione yemenita, tocca al vice-presidente, Abdel Rabbo Mansur Hadi, governare il Paese in assenza del capo dello Stato, ma al riguardo non e’ ancora stato fatto un annuncio ufficiale. D’altra parte domenica Hadi ha incontrato l’ambasciatore americano Gerald Michael Feierstein, il che a giudizio degli analisti sembra indicare che al momento è lui al potere.
In questa situazione estremamente confusa, mentre in varie parti del Paese proseguono i combattimenti tra ribelli e soldati, i festeggiamenti a Piazza Cgange potrebbero essere prematuri. Fino a questo momento nulla sembra indicare che Saleh non tornerà . Anzi. Cinque persone sono rimaste uccise domenica in scontri a Taiz, nel sud-ovest dello Yemen. Si tratta di quattro membri della guardia presidenziale, corpo d’elite dell’esercito yemenita fedele a Saleh, e di un altro uomo armato, secondo quanto riferiscono testimoni.
Secondo quanto di è appreso fa fonti militari yemenite, Hadi ha incontrato sabato sera svariati membri della famiglia di Saleh, incluso il figlio Ahmed, un tempo suo erede designato, che è al comando della potente guardia presidenziale. All’incontro hanno partecipato anche due nipoti e due fratellastri di Saleh.
Tutti e quattro comandano unità dell’esercito ben equipaggiate e bene addestrate che costituiscono la base di potere si Saleh nelle forze armate.
A giudizio degli osservatori il fatto che membri così potenti della famiglia di Saleh siano rimasti a Sanaa indica che la partenza del presidente non porrà necessariamente fine alla crisi yemenita. Infatti, secondo quanto riferito a Sanaa da un membro del partito al potere, il presidente Saleh tornera’ nello Yemen dall’Arabia Saudita entro pochi giorni.
