PARIGI, 29 NOV – La Francia non crede piu' a un ''rapido'' accordo con la Germania sul salvataggio della zona euro, nonostante un colloquio telefonico questo pomeriggio tra il presidente Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, scrive oggi il quotidiano Le Monde. Mentre la minaccia di un declassamento del rating AAA torna a far tremare Parigi. Secondo il quotidiano La Tribune, l'agenzia Standard & Poor's (che pochi giorni fa aveva "erroneamente" annunciato il taglio della valutazione) si appresta a porre il rating in outlook negativo entro una settimana, al massimo dieci giorni.
Sempre per il giornale, che cita fonti diplomatiche, l'annuncio era atteso già per venerdì scorso, ma "per ragioni sconosciute" è stato rinviato. Intanto – scrive sul suo blog Arnaud Le Parmentier, uno dei giornalisti di punta del quotidiano Le Monde, sempre molto ben informato sui retroscena dell'Eliseo – Parigi non spera piu' in un "rapido" accordo con la Germania. Salvo improbabili sorprese, prosegue il giornalista, parlando di un colloquio telefonico questo pomeriggio con la Merkel, Sarkozy – che giovedì pronuncerà a Tolone un 'grande discorso' sulla crisi e sull'Europa – non sarà in grado di annunciare un'intesa con Berlino sul salvataggio della moneta unica.
I disaccordi tra le due capitali, "sono profondi e non verranno risolti con il colpo di telefono'' tra Merkel e Sarkozy, scrive ancora il giornalista, aggiungendo: "i tedeschi insistono essenzialmente sull'ortodossia finanziaria, pretendendo una 'super-Maastricht'. Mentre i francesi vogliono come contropartita elementi di soldiarietà finanziaria, che si tratti di interventi della Bce, della creazione di eurobond, o del rafforzamento del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Fesf)". In particolare sulla Bce, e' stato deciso che la coppia franco-tedesca non si esprimera' sulla questione. Ma dietro alle quinte Parigi spera negli interventi del presidente, Mario Draghi, per salvare i Paesi in crisi, mentre Berlino accetta a stento interventi temporanei. Francia e Germania hanno anche approcci diversi sugli eurobond, che Berlino respinge con forza. Sulla riforma delle istituzioni Ue, Parigi si dice pronta ad accettare controlli rafforzati da parte della Commissione Ue o un super-commissario incaricato dell'euro, ma non vuole che la Corte di giustizia europea possa giudicare atti che sono di competenza nazionale, come i bilanci statali.
Insomma, Francia e Germania "sono su posizioni molto distanti, in un contesto in cui è in gioco la sopravvivenza stessa dell'euro nelle prossime settimane. Ed è proprio ciò che ha ricordato Sarkozy questa mattina, durante una prima colazione di lavoro con alcuni esponenti della maggioranza", prosegue il giornalista. Così, conclude Le Parmentier – in occasione del 'grande discorso' di Tolone – Sarkozy ''esporrà la sua visione della Francia, dell'Europa e del mondo, ma non presenterà un piano concreto di salvataggio dell'euro''.
