
SACRAMENTO, STATI UNITI – Gli avvocati di Sirhan Sirhan, l’uomo che uccise il senatore Robert Kennedy nel 1968, hanno chiesto al procuratore generale della California di scarcerarlo affermando che è stato vittima di ”controllo mentale ipnotico” e che in realtà non ha mai sparato a Kennedy.
Meno di una settimana dopo l’anniversario dell’assassinio del presidente John Kennedy, i legali hanno esposto la teoria di una cospirazione e affermato che nel processo a Sirhan nel 1969 il tribunale ha ignorato prove secondo cui a sparare a Robert Kennedy furono in realtà due persone e che non è stata la pistola di Sirhan a sparare.
Nella memoria presentata alla procura generale gli avvocati affermano che sebbene i progammi ipnotici per il controllo della mente non sono una novità , il pubblico non è stato tenuto al corrente dei suoi aspetti più oscuri. ”L’uomo della strada non sa che l’ipnosi può essere ed è usata per indurre esseri umani a comportamenti antisociali”.
Gli avvocati William Pepper e Laurie Dusek argomentano inoltre che Sirhan dovrebbe essere sottoposto ad un nuovo processo giacchè, affermano, quello del 1969 è stato inficiato da frode quando i tribunale ha permesso che come prova venisse prodotta un’altra pallottola e non quella estratta dal collo di Kennedy. I legali hanno inoltre scoperto di recente registrazioni audio dalle qali si evince che tredici colpi di pistola sono stati esplosi quando il senatore è stato ucciso.
A quanto riferisce la Cnn, i legali sostengono che Sirhan è stato iptnotizzato e programmato per deviare i sospetti dal vero assassino e che sarebbe stato facilmente incolpato in quanto arabo. Sirhan, 67 anni, è un palestinese cristiano nato a Gerusalemme emigrato con i genitori negli Stati Uniti negli anni cinquanta. Dicono gli avvocati: ”Sirhan ha partecipato al crimine involontariamente perche programmato tramite un sofisticato procedimento di ipnosi e impianto mentale che lo ha reso incapace di controllare i suoi pensieri ed i suoi atti mentre Kennedy veniva ucciso”.
