
WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente Barack Obama sta ancora esaminando un’eventuale risposta militare in Siria e il Pentagono e’ preparato ad attuare le opzioni militari nel caso in cui Obama scegliesse di esercitare una di queste, secondo quanto ha dichiarato il segretario alla Difesa Chuck Hagel.
“Il presidente Obama ha chiesto al dipartimento della Difesa – afferma Hagel – di preparare opzioni per tutte le emergenze, lo abbiamo fatto e siamo preparati ad entrare in azione qualora lo decidesse”.
Il generale Martin Dempsey, capo degli Stati Maggiori Riuniti delle forze armate, potrebbe presentare a breve le opzioni militari per un attacco alla Siria nel corso di un incontro alla Casa Bianca, secondo la Cbs.
Ma Dempsey – in un documento dei giorni scorsi citato dai media americani – ha espresso perplessita’ su un eventuale intervento militare perche’ ritiene che i ribelli non sosterrebbero gli interessi degli stati uniti.
Frattanto domenica il segretario di Stato John Kerry ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo siriano Walid al-Moualem in merito al presunto attacco con armi chimiche in Siria. Lo afferma il dipartimento di Stato americano. Nel corso del colloquio, Kerry ha detto che “se il regime siriano non ha nulla da nascondere dovrebbe autorizzare un accesso immediato e senza ostacoli” al sito vicino Damasco dove l’uso di gas nervino avrebbe ucciso 1.300 persone.
In ogni caso la Casa Bianca conferma quando affermato dal presidente Obama sul fatto che non ci sara’ alcun dispiegamento di forze armate terrestri americane sul suolo siriano. Si ipotizza invece un bombardamento dal mare. Il segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel ha affermato che gli Stati Uniti stanno muovendo le loro forze navali ancor prima di qualsiasi decisione del presidente Obama su una possibile azione militare in Siria, dopo quello che sembra un utilizzo di armi chimiche contro i civili.
Ma è’ una amministrazione ”profondamente divisa” quella che sta valutando potenziali risposte militari al presidente siriano Bashar al-Assad, secondo quanto scrive il New York Times citando rappresentanti della Casa Bianca. Il Pentagono, il Dipartimento di Stato e le agenzie di intelligence hanno avuto un incontro di oltre tre ore e mezzo alla Casa Bianca per deliberare sulle opzioni. La riunione si e’ chiusa senza una decisione in seguito alle divisioni di chi ha sostenuto l’invio di un messaggio duro ad Assad e di chi invece ritiene un’azione militare ora non cauta e non tempestiva.