ANKARA, 23 GIU – Truppe e mezzi blindati siriani si sono spinti oggi fino a poche centinaia di metri dal confine meridionale turco sul Mediterraneo spingendo centinaia di profughi, gia' in fuga dalla repressione del regime di Damasco ma ancora accampati in territorio siriano, ad entrare in Turchia in preda al panico. L'incursione, che e' sembrata voler chiudere la strada ai profughi che puntano ad entrare in Turchia, ha provocato la convocazione al Ministero degli esteri turco dell'ambasciatore siriano ad Ankara.
Blindati – secondo alcune testimonianze anche carri armati – e soldati sono stati visti arrivare a circa un chilometro dal confine restando però nel collinoso territorio siriano prospiciente la provincia turca di Hatay, quella con capoluogo Antiochia. In particolare tre mezzi di trasporto truppe hanno fatto una breve apparizione a soltanto 300 metri da un accampamento di fortuna allestito da profughi nella boscaglia, avvicinandosi come mai prima d'ora al paesino turco di Guvecci.
Il movimento di mezzi, accompagnato da colpi di mitragliatore, hanno spinto piu' di 600 profughi ad entrare in Turchia, dove sono stati accolti nelle cinque tendopoli allestite dall'organizzazione umanitaria islamica Mezzaluna Rossa. Secondo un testimone, ci sono state scene di panico, ma non e' chiaro in che zona.
Il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu ha dapprima chiamato il suo omologo siriano Walid Al Muallim e poi ha fatto convocare il rappresentante di Damasco ad Ankara, Abdullah Dardari. Non sono noti i toni della telefonata di Davutoglu, ma chiari sono stati messaggi simbolici scambiati dai due eserciti: una bandiera turca, che era stata issata dai profughi su un edificio in territorio siriano per manifestare gratitudine alla Turchia che ha accolto quasi 11 mila rifugiati, è stata rimpiazzata da un vessillo siriano; dal canto suo una postazione militare turca ha issato una gigantesca bandiera nazionale sulla sommità di una collina. Assieme a sacchi di sabbia e binocoli su treppiede, e' stato un modo per sottolineare la loro presenza e scoraggiare qualsiasi sconfinamento, segnalato peraltro in un primo momento da fonti, poi rimaste poi senza conferma. Uomini e blindati siriani sono intervenuti anche nel villaggio di Khirbet Al Joz, nel nord-ovest del paese, e un assalto a colpi di mitragliatore e' stato segnalato pure a Managh, a nord di Aleppo. Circa 120, come riferisce una Ong, gli arresti compiuti tra ieri sera e oggi sulla strada che da questa grande citta' siriana porta alla frontiera turca: secondo un imam siriano, l'esercito sta bloccando le strade che portano in Turchia.
Il tutto e' avvenuto mentre l'Ue ha deciso una terza tranche di sanzioni contro la Siria colpendo anche anche tre iraniani, accusati di avere aiutato il regime nella repressione.
