La Spagna comincia a tagliare nell’ambito della sua cura anti-crisi. Il governo di Zapatero vuole ridurre dall’8 al 5 per cento il numero di posti disponibili nella amministrazione: meno 10.600 posti di lavoro per risparmiare 250 milioni di euro in tre anni.
A dare l’annuncio è stata la vicepremier Maria Teresa de la Vega. La misura, ha spiegato De la Vega, punta a “evitare aumenti della massa salariale dei funzionari” e non colpirà le forze armate, le polizie, le amministrazioni di giustizia, i centri penitenziari ed i controllori aerei.
La nuova stretta sulla pubblica amministrazione arriva dopo l’approvazione della riduzione di un 5% medio degli stipendi di tutti i funzionari pubblici spagnoli nel 2010 ed il loro congelamento nel 2011 per ridurre il deficit del paese, che ha chiuso il 2009 al 11,4% del Pil. La riduzione dei posti vacanti continuera’ fino al 2013, anno nel quale finisce il piano di austerity lanciato dal governo che dovrebbe aver riportato il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3%.