
Taglio stipendi politica per l'emergenza coronavirus: Giappone in prima fila (nella foto Ansa il premier Abe)
ROMA – Stipendi tagliati del 20% per la durata di un anno per i parlamentari giapponesi a fronte degli sforzi sostenuti dall’intera collettività contro la pandemia del coronavirus. L’accordo è stato raggiunto tra l’esecutivo guidato dal partito liberal-democratico e la principale forza politica all’opposizione, il partito Democratico-costituzionale del Giappone.
Lo stipendio die parlamentari giapponesi vale grosso modo quello degli italiani, circa 11mila euro. L’intesa giapponese – taglio generalizzato degli stipendi di tutto il Parlamento – non è unica. Iniziative di governo e parlamento in questo senso hanno trovato spazio in Nuova Zelanda, Bulgaria e Grecia.
La premier neozelandese Jacinda Ardern e i suoi ministri devolveranno il 20% dello stipendio per i prossimi sei mesi per contribuire alla lotta contro il Covid-19. In Bulgaria ministri e parlamentari rinunceranno ai compensi fino alla fine dell’emergenza.
In Grecia il premier Kyriakos Mitsotakis ha chiesto ai suoi ministri e ai parlamentari del suo partito (Nuova democrazia) di dimezzare l’indennità per i prossimi due mesi.
“I parlamentari giapponesi hanno deciso di dare un messaggio univoco di solidarietà alla nazione per l’emergenza #Coronavirus: si taglieranno lo stipendio per un anno. Ecco un altro caso, come quello bulgaro, in cui dalle parole si passa ai fatti. E il nostro Parlamento cosa fa?”, ha commentato in un post su Twitter la senatrice M5S Paola Taverna. (fonte Ansa)
