ANKARA, 3 GIU – Riferimenti fatti dal premier turco Recep Tayyip Erdogan a intercettazioni telefoniche illegali hanno consentito a esponenti e giornali di opposizione di accusarlo di essere il regista di rivelazioni compromettenti.
Il premier, riferisce oggi il diffuso quotidiano laico Cumhuriyet, in un recente comizio aveva annunciato che sarebbe emersa la conversazione di un esponente del partito Bdp su un appoggio di questa formazione filocurda ai nazionalisti dell' Mhp, rivali di Erdogan fra l'elettorato di destra. L'intercettazione e' stata in effetti pubblicata e il leader della principale forza di opposizione (Chp), il socialdemocratico Kemal Kilicdaroglu, ha potuto affermare che Erdogan esamina le intercettazioni video e audio decidendo quale pubblicare e quale lasciare segrete.
Il riferimento e' ai dieci esponenti dell'Mhp, di cui nove di vertice, dimessisi a causa di cinque intercettazioni video illegali che li ritraevano in relazioni intime con studentesse, prostitute e amanti.
A pochi giorni dalle elezioni parlamentari del 12 giugno, il quotidiano Radikal ricorda che lo scandalo Watergate che porto alle dimissioni del presidente americano Richard Nxon era basato proprio su intercettazioni ai danni dell'opposizione politica.
Il caso pero', almeno in giornata, non ha innescato altre reazioni di rilievo.
