ANKARA, 26 GIU – Oltre a moniti bellicosi da ''500 mila morti'', Adullah Ocalan fa giungere ai vertici della Turchia anche dettagliate proposte di pace: il leader in prigione del partito indipendentista curdo del Pkk ha stilato tre ''protocolli'' per risolvere la questione della minoranza etnica. Lo ricporta il quotidiano turco Milliyet citando il numero due del Pkk, Murat Karayilan.
Il primo protocollo si concentra sui ''principi di una soluzione democratica per la questione curda della Turchia'', in pratica sulla nuova Costituzione che il premier Recep Tayyip Erdogan intende varare concordandola con tutte le forze di opposizione e della societa'. Il secondo protocollo riguarda i principi di una ''pace giusta tra lo Stato e la societa''' ed il terzo prospetta ''un rapido piano di azione per stabilire la pace in un modo democratico ed equo''. I protocolli, che secondo Karayilan sarebbero stati consegnati ad una ''delegazione ufficiale'' turca il mese scorso, attendono ancora una risposta da parte di Ankara e chiedono anche una fine dell'isolamento in cuie' tenuto Ocalan, catturato nel 1999.
La mossa viene segnalata dal giornale dopo, nel fine settimana, lo stesso Ocalan ha fatto circolare dichiarazioni come "abbiamo due vie: una soluzione democratico-costituzionale o una guerra civile rivoluzionaria'' in cui ''il governo arrestera' 300 mila persone, non 300, e 500 mila persone moriranno, non 50 mila''. Il riferimento, implicito, e' alla stima di 45 mila morti causati in 27 anni dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), formazione considerata terroristica anche da Ue ed Usa.
