
UCRAINA, KIEV – Da capo dello stato fino a giorni fa, oggi in Ucraina Viktor Ianukovich รจ il ricercato numero uno. Contro di lui รจ stata aperta un’inchiesta con un’accusa pesantissima: “uccisioni di massa”. E il riferimento รจ ai sanguinosi scontri della scorsa settimana nel centro di Kiev in cui hanno perso la vita almeno 82 persone, tra cui anche 16 poliziotti. Ma la maggior parte delle vittime sono insorti, falciati dai proiettili dei cecchini il 20 febbraio.
Ianukovich per ora รจ introvabile, e non solo lui, ma anche molti ministri del suo governo e suoi piรน stretti collaboratori si sono perse le tracce, mentre le nuove autoritร hanno annunciato che sono piรน di 50 le persone indagate per “la strage di Kiev”. Intanto le forze politiche fino a poco tempo fa all’opposizione stanno piazzando uomini di propria fiducia su tutte le poltrone piรน importanti, da quella di procuratore generale a quella di governatore della banca centrale, ed entro martedi dovrebbe finalmente essere formato il nuovo governo.
Quale che sia la sua composizione, Mosca ha giร fatto sapere di ritenere “illegittime” le nuove autoritร e, dopo aver richiamato il proprio ambasciatore in Ucraina, ha addirittura denunciato l’emergere di “metodi dittatoriali e a volte terroristici” a Kiev contro chi dissente dal nuovo potere ‘rivoluzionario’. La Russia, inoltre, ha giร congelato sine die l’aiuto finanziario da 15 miliardi di dollari promesso al defenestrato presidente Ianukovich e l’Ucraina, la cui economia รจ in ginocchio, ha bisogno disperato di denaro. Il nuovo ministro delle Finanze ad interim, Iuri Kolobov, ha detto che il Paese ha bisogno di 35 miliardi di dollari in due anni e ha proposto “ai partner occidentali di organizzare una grande conferenza internazionale dei finanziatori”.
La somma necessaria potrebbe arrivare dall’Fmi, dall’Ue e forse dagli Usa. Il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, ha giร esortato Bruxelles “e la comunitร internazionale” ad aiutare l’Ucraina “perchรจ si allontani dal baratro economico”, mentre il presidente della Commissione Affari Esteri del parlamento Ue Elmar Brok ha quantificato in 20 miliardi di euro il finanziamento che potrebbe arrivare da Bruxelles dopo la formazione del nuovo governo. E a favore di un finanziamento si รจ espressa anche il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, che ha incontrato il presidente ad interim Oleksandr Turcinov, che ha a sua volta premuto per riprendere al piรน presto il percorso di integrazione europea dell’Ucraina e firmare l’accordo di associazione congelato a fine novembre da Ianukovich per buttarsi tra le braccia di Mosca.
Una scelta costata cara all’ex presidente, perch๏ฟฝ รจ stata la scintilla che ha fatto scoppiare le rivolte antigovernative. Iulia Timoshenko intanto fa sapere che andrร in Germania a curare l’ernia del disco per cui รจ stata ricoverata in stato di detenzione in un ospedale di Kharkiv dal maggio del 2012 fino a due giorni fa, quando รจ stata scarcerata dopo il crollo del regime. L’ex principessa del gas – personaggio che in realtร divide lo stesso fronte anti-Ianukovich fra seguaci e detrattori – ha giร detto che non punta a diventare di nuovo premier. Ma questo non esclude che possa candidarsi alle presidenziali del 25 maggio. Intanto ha proposto che il nuovo governo includa “tutti gli eroi di Maidan”, la piazza dell’Indipendenza di Kiev centro della rivolta di questi ultimi tre mesi.
cosa che puรฒ creare piรน di un imbarazzo perchรจ tra le tante formazioni che hanno partecipato alla protesta ci sono anche elementi di estrema destra, come ‘Pravii Sektor’, un gruppo paramilitare che รจ stato decisivo negli scontri con la polizia. Intanto il nuovo procuratore generale Oleg Makhnitski, membro del partito ultranazionalista ‘Svoboda’, ha definito “illegali” le inchieste sugli atti vandalici contro le statue di Lenin, una dichiarazione destinata a suscitare polemiche. E dopo le recenti notizie di violenze contro alcuni ebrei – bollate dall’ex opposizione come “provocazioni” – il Times of Israel riferisce di un altro episodio inquietante: una sinagoga attaccata a colpi di molotov a Zaporizhia, nell’Ucraina sud-orientale.
