NEW YORK – La 'Buffett Rule', la tassa sui milionari, e' un ''principio di giustizia di base'': nessun milionario dovrebbe pagare un'aliquota inferiore al 30% del proprio reddito.
Il presidente americano, Barack Obama, torna all'attacco per un inasprimento della pressione fiscale sui piu' ricchi, che hanno visto crollare l'aliquota imponibile del 50%, ai minimi dagli anni 1960, a fronte di un balzo dei loro redditi, che sono quadruplicati dal 1979. Lo comunica la Casa Bianca, sottolineando che nel 2009 le 22.000 famiglie americane con un reddito annuale oltre 1 milione di dollari hanno pagato meno del 15% di tasse.
Obama interverra' piu' avanti nel corso della giornata sulla 'Buffett Rule' dalla Florida.
L'affondo di Obama arriva con l'avvicinarsi del voto procedurale in Senato sulla 'Buffett Rule', in programma il 16 aprile, e sembra mirato anche al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, che nel 2010 ha pagato il 13,9% di tasse su un reddito di 21,7 milioni di dollari.
''La Buffett Rule e' un principio in base al quale chi guadagna piu' di 1 milione di dollari l'anno non puo' pagare un'aliquota inferiore a quella della classe media'' afferma la Casa Bianca, sottolineando che il fatto che i milionari paghino meno della classe media ''non solo non e' giusto ma e' anche economicamente non efficiente. Per questo il presidente ha proposto che nessun milionario paghi meno del 30% del proprio reddito''.
''In un momento a cui agli americani si chiede di condividere sacrifici per consentire al paese di continuare a effettuare investimenti cruciali necessari per far crescere l'economia, non e' giustificato continuare a permettere che gli americani piu' ricchi godano di agevolazioni fiscali che consentono loro di pagare meno tasse. Affrontare queste ineguaglianze tramite una riforma fiscale che includa la Buffett Rule puo' solo migliorare l'efficienza del sistema fiscale scoraggiando comportamenti non appropriati''.