WASHINGTON, 11 OTT – I dibattiti tv tra i candidati alle primarie Usa ricordano un po' le finali di nuoto: al centro della scena ci sono i leader piu' quotati dai sondaggi, come capita gli atleti con i tempi migliori, che partono appunto dalle corsie centrali. E per seguire i progressi di un candidato, basta vedere il suo avvicinamento al centro, dibattito dopo dibattito. E' la storia di Herman Cain.
Il padrone della 'Godfather Pizza', ultra-conservatore e afro-americano, a settembre era partito come improbabile candidato 'fai da te', confinato anche fisicamente ai bordi del palcoscenico. Ma nelle ultime settimane, dopo la vittoria a un voto informale nella Florida, ha scavalcato Rick Perry diventando cosi' il piu' pericoloso avversario di Mitt Romney, tornato ormai da giorni il 'front-runner', il favorito.
E stasera, all'ennesimo dibattito in tv, organizzato dal Washington Post e da Bloomberg tv ad Hanover, in New Hampshire, Cain si trovera' al centro, proprio tra Romney e Perry.
Un duello vero, visto che finalmente il quadro dei competitor e' completo. Con la rinuncia definitiva di Christie e Palin, e' finita la ''caccia al Messia'' cosi' come i media avevano descritto la spasmodica ricerca di un candidato 'last minute'. E cosi' e' ormai certo che lo sfidante a Barack Obama alle presidenziali del 2012 sara' uno di loro: oltre a Romney, Cain e Perry, ci saranno anche Michelle Bachmann, Newt Gingrich, John Huntsman, Ron Paul e Rick Santorum. Ma i riflettori sono tutti per i primi tre.
Daily Beast non ha dubbi: Rick Perry stasera si gioca tutto, per lui sara' il 'do-or die debate', quello in cui o rilancera' la sua sfida a Romney o dovra' convincersi prima o poi a gettare la spugna. Anche Politico.com titola ' il dibattito dell'ora o mai piu'''.
Negli ultimi tempi Perry ha cercato di giocare duro, attaccando violentemente Romney sul suo credo, definendo la religione dei mormoni un ''culto'' e rilanciando le accuse alla sua riforma sanitaria, troppo simile all'odiatissima Obama-care.
Anche i Tea Party hanno cercato di mettere in difficolta' il moderato Romney. Ma sembrano tentativi poco efficaci: secondo gli ultimi sondaggi Gallup l'ex governatore del Massachusetts e' in testa con il 20%, dietro c'e' Cain con il 18% e solo terzo Perry con il 15%. Ma soprattutto Romney e' saldamente in testa nel New Hampshire e in Iowa, gli stati dove inizia la spietata corsa delle primarie. Sara' a cavallo tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio. Cosi', finalmente, si passera' dai sondaggi, ai voti veri degli elettori in carne ed ossa.
