Poche ore prima che il presidente Barack Obama pronunciasse il discorso sullo Stato dell’Unione, il suo comandante in capo delle forze militari in Afghanistan, generale David Petraeus, ha pubblicato un suo proprio messaggio sullo ”stato della guerra” notevolmente più ottimista della valutazione fornita dalla Casa Bianca alla fine dell’anno scorso.
Il messaggio del generale, sotto forma di una lettera alle truppe pubblicato sul sito Web della Nato, delinea una situazione in cui i soldati e la loro macchina militare sta avendo la meglio o sta per averla su tutti i fronti.
Petraeus, riferisce il New York Times, dice che la vittoria sarà possibile solo tramite un vasto e coordinato sforzo di ridare all’Afghanistan la sicurezza, un buon governo e lo sviluppo economico.
Accertare che Al Qaeda non usi più l’Afghanistan come rifugio, rileva la lettera, richiede ”il nostro aiuto per consentire all’Afghanistan di sviluppare la capacità di difendersi e governarsi da solo”. E richiede anche, aggiunge la lettera, ”lo sviluppo di una vasta campagna civile e militare”.
L’appello di Petraeus per questo sforzo espansivo arriva proprio nel momento in cui sia gli Stati Uniti che l’Europa mettono in dubbio l’ampiezza e il costo della missione e sottolineano le difficoltà insite nel creare un governo afgano modertno e responsabile.
Sta di fatto che Petraeus si mostra molto più ottimista della valutazione della Casa Bianca, che ha descritto con cautela i successi militari, avvertendo per giunta che sono ”fragili” e ”reversibili”.
Petraeus sottolinea principalmente gli sviluppi positivi in campo militare, dove i successi sono stati più numerosi che nei settori del buon governo e dello sviluppo economico. Aggiunge che le truppe Nato ”hanno bloccato il deterioramento della sicurezza in gran parte dell’Afghanistan”, specialmente nella zona circostante la capitale, Kabul”.
Il generale ha inoltre parole di encomio per le vittorie riportate nelle province meridionali di Helmand e Kandahar, aggiungendo che gli alleati ”hanno inflitto enormi perdite ai talebani ed ai leader del’organizzazione Haqqani in tutto il Paese, privandoli di alcuni dei loro importanti nascondigli”.
Il generale ritiene che i suoi obiettivi saranno raggiunti nel 2014, quando le forze armate afgane saranno in grado di combattere autonomamente.
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