WASHINGTON, STATI UNITI – Il consiglio per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama sta valutando l’opportunità di ritirare le truppe americane dall’Afghanistan più rapidamente di quanto si volesse fare fino a poche settimane fa, con la giustificazione, fornita da funzionari della Casa Bianca, che i costi della guerra aumentano costantemente e che il capo di Al Qaeda Osama bin Laden è morto.
La guerra in Afghanistan costa 2 miliardi di dollari a settimana.
Il dibattito in corso sui modi e sui tempi del ritiro delle truppe è centrato su quelle che vengono definite ”nuove considerazioni strategiche”. Esse sono intese a trovare nuovi sistemi per spingere il presidente afghano Hamid Karzai ad impegnare maggiormente le sue forze armate nella lotta ai talebani, ed a creare un contrappeso all’approccio preferito dal ministro dela difesa uscente Robert Gates e dai comandanti sul terreno.
Costoro ritengono necessarie riduzioni di truppe più graduali di quelle contemplate dal consiglio per la sicurezza nazionale, affinchè siano dotate della possibilità di combattere da un punto di vista di forza fino al 2012 inoltrato.
Il costo della guerra e gli scarsi progressi compiuti da Karzai per rendere le sue forze in grado di combattere i talebani senza l’aiuto degli americani sono problemi che esistono fin da quando Obama è arrivato alla Casa Bianca. Ma di recente hanno assunto maggior importanza politica per via del fatto che il nuovo consiglio per la sicurezza nazionale del presidente deve affrontare la cruciale decisione di quanto ridurre le truppe e in quanto tempo.
Nella sua ultima visita in Afghanistan come ministro della difesa domenica, Gates ha ripetutamente avvertito che un ritiro delle truppe troppo frettoloso, come certi esponenti dell’amministrazione vorrebbero, minaccerebbe i progressi compiuti dall’alleanza militare nei 18 mesi trascorsi da quando, anche su suggerimento dello stesso Gates, Obama decise di rafforzare le forze americane presenti in Afghanistan con altri 30 mila soldati.
Ma le valutazioni strategiche in corso nell’Amministrazione, ha detto Gates, vanno al di là di quanti soldati ritirare a luglio, data d’inizio del rientro stabilita da Obama, giacchè devono decidere la data in cui i 30 mila soldati inviati 18 mesi fa devono rientrare in patria. C’è poi da decidere quando ritirare tutte le truppe della coalizione, come concordato dalla Nato e dal governo Afghano. Decisione non facile perchè si tratterà di valutare se le forze di Karzai, da sole, non si lasceranno travolgere dai talebani.