
WASHINGTON, STATI UNITI – ”So che in molti paragonano lo scandalo dell’Agenzia delle Entrate (IRS) al Watergate. Ma finora direi di no”. E’ quel che pensa Bob Woodward, il cronista del Washington Post che insieme a Carl Bernstein porto’ avanti la celebre inchiesta che 40 anni fa costrinse il presidente Richard Nixon alle dimissioni.
”All’epoca – sottolinea Woodward alla Msnbc – avemmo le prove che Nixon personalmente disse ad alcuni suoi uomini: ‘non dite questo, non fate vedere quest’altro”’. E in effetti, come fa notare Politico.com, nel caso della Irs sono coinvolti funzionari che hanno messo nel mirino alcuni gruppi conservatori, ma senza aver avuto – che si sappia – alcun mandato esterno.
E non emerge da nessun documento che lo stesso presidente Barack Obama, o qualcuno del suo staff elettorale, abbia avuto alcun ruolo in questi controlli. Anche sul fronte dello scandalo legato alle e-mail sull’attacco a Bengasi, e’ emerso che ci sono state diverse visioni su quanto accaduto tra la Cia e il Dipartimento di Stato. Ma non e’ emerso che qualcuno legato a Obama abbia voluto deliberatamente nascondere una verita’ accertata.
Ci vanno cauti anche i repubblicani. ”Non chiederemo alcun impeachment del presidente sino a quando non avremo prove concrete”. Cosi’ si è espresso il presidente dei repubblicani, Reince Priebus, che raccomanda prudenza di fronte all’ipotesi di incriminare Obama per costringerlo a dimettersi di fronte ai vari scandali che la sua amministrazione sta affrontando.
”Dobbiamo essere coerenti e pazienti: io penso che dove c’e’ fumo, c’e’ fuoco. Se ci presentiamo al popolo americano come una forza intelligente – ha aggiunto Priebus – allora riusciremo a dimostrare come questa amministrazione non sia trasparente, ma solo ossessionata dal potere e dall’odio verso chi dissente”.
