
WASHINGTON, STATI UNITI – Evitando una temuta paralisi del finanziamento dell’attivita’ dello Stato federale, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato all’ultimo momento utile una legge finanziaria da circa mille miliardi di dollari per l’anno fiscale 2012, che si conclude il prossimo 30 settembre, e al tempo stesso ha prolungato di due mesi l’esenzione fiscale in busta paga per 160 milioni di americani.
Al termine di un braccio di ferro tra repubblicani e democratici andato avanti per settimane, i parlamentari dei due schieramenti sono riusciti finalmente ad approvare il pacchetto di misure della legge alla Camera dei Rappresentanti, poche ore prima del termine ultimo previsto per la mezzanotte scorsa, e a farlo passare anche al Senato.
A questo punto, manca solo la firma del presidente Barack Obama. Si tratta di misure che segnano un risparmio di 31 miliardi di dollari rispetto al budget dell’anno fiscale 2011 e di 95 rispetto a quello del 2010. L’approvazione della legge finanziaria era stata finora ritardata a causa della disputa sul rinnovo dei sussidi per la disoccupazione e sulle riduzioni fiscali dal 6,2 al 4,2 per cento per la classe media, volute con forza dalla Casa Bianca, secondo cui rappresentano un risparmio di circa 1.500 dollari per le famiglie e consentono alle piccole imprese di avere piu’ denaro per assumere lavoratori.
Questo in modo particolare nel momento in cui la disoccupazione continua a calare, seppur molto lentamente, essendo scesa all’8,6 per cento. I repubblicani si sono pero’ a lungo opposti, arrivando a cedere solo nelle ultime ore, permettendo un rinnovo di due mesi di entrambi i provvedimenti, che pero’ dovranno essere rivisti in Congresso dopo le vacanze di fine anno.
In ogni caso, il presidente Obama ha subito espresso grande soddisfazione per il delicato passaggio delle riduzioni fiscali, affermando che si tratta di soldi che saranno a ”beneficio delle famiglie, degli affari e dell’intera economia”, mentre i sussidi alla disoccupazione sono un’ancora di salvezza che sarebbe stata persa da oltre 2,5 milioni di persone se il Congresso non si fosse mosso”
