
Una commissione composta da alti ufficiali militari chiederà che le forze armate americane aboliscano la politica secondo cui alle donne in servizio è fatto divieto di partecipare ad azioni di combattimento, una misura che, se approvata, rimuoverà la barriera cui si trovano di fronte le donne-soldato che vogliono far carriera, a quanto riferisce The Huffington Post.
Attualmente le donne costituiscono il 14,6 per cento dei servizi militari attivi, e dal 2001 137 di loro sono state uccise in Iraq e Afghanistan. E’ dal 1994 che alle donne è impedito di far parte di unitĂ a livello di battaglione, o al di sotto, che si ingaggiano in combattimenti sul terreno.
Una bozza di rapporto della Military Leadership Diversity Commission, istituita dal Congresso nel 2009, conclude che l’attuale regolamento è obsoleto e discriminatorio. Tra i membri della commissione vi sono 24 membri delle forze armate, oltrechè imprenditori e docenti universitari.
”La Commissione – dice la bozza di rapporto – raccomanda che il ministro della difesa rimuova questa barriera per le donne. Come precedentemente rilevato, questa barriera impedisce alle donne di entrare nei campi delle carriere tattiche per cui possono essere promosse a gradi piĂ¹ alti e prestarer servizio in attivitĂ che possono favorire il loro avanzamento nei ranghi delle forze armate”.
Come accaduto durante il dibattito sulla possibilitĂ dei gay, uomini e donne, di essere membri delle forze armate apertamente, la Commissione ha respinto la tesi secondo cui l’integrazione delle donne danneggerebbe il morale e la coesione delle truppe, affermando che sulla base dell’esperienza tale tesi è falsa.
Nel 2005 il Washington Post intervistĂ² dozzine di soldati americani in Iraq, uomini e donne di vari gradi, riguardo all’esclusione delle donne dal combattimento, e costoro ”espressero frustrazione al riguardo aggiungendo che era priva di senso nella guerra che stavano combattendo”. Tutti gli intervistati si sono detti convinti che l’attuale politica dovrebbe essere cambiata.
