WASHINGTON, STATI UNITI – Sale la tensione tra Washington e il Cairo dopo il fermo da parte delle autorita’ egiziane di sei cittadini americani ai quali viene impedito di lasciare il Paese. La prima risposta degli Stati Uniti non si e’ fatta attendere: l’amministrazione del presidente Barack Obama che ha minacciato il taglio degli aiuti militari all’Egitto.
Gli americani trattenuti al Cairo fanno parte di alcune organizzazioni non governative che hanno monitorato le recenti elezioni parlamentari in Egitto. Tra questi c’e’ anche Sam LaHood, 36 anni, figlio del ministro dei trasporti Ray LaHood, attivista dell’International Republican Institute (Iri), il quale ha raccontato che mentre era all’aeroporto per tornare negli Stati Uniti, al momento dell’imbarco un ufficiale dell’immigrazione gli ha impedito di partire.
Secondo la versione fornita dalla autorita’ egiziane, gli americani sarebbero stati trattenuti perche’ sarebbe in corso un’indagine sull’attivita’ della loro organizzazione. Gia’ il mese scorso la sede dell’Iri, assieme ad altre 17 organizzazioni non governative, era stata oggetto di raid da parte delle forze di sicurezza egiziane che avevano portato via computer e documenti.
Proprio lo scorso mercoledi, il giorno prima del fermo dei cittadini americani, Obama aveva messo in guardia il leader militare egiziano Mohamed Hussain Tantawi, mettendo ben in chiaro che la condizione necessaria per far si’ che gli Stati Uniti continuino a dare il loro supporto militare è che il neo eletto Congresso egiziano facia passi concreti verso la democrazia.
Riferendosi poi alle indagini svolte dalle autorita’ egiziane nei confronti delle organizzazioni straniere, Obama ha specificato che stando cosi’ facendo l’Egitto non ha mantenuto fede ai suoi impegni. Di qui l’avvertimento. Michael H. Posner del Dipartimento di Stato ha affermato che ogni tensione tra i due governi mette a rischio gli aiuti militari al Cairo.
Secondo fonti del Dipartimento di Stato, questa e’ la prima volta in tre anni che Washington mette in discussione gli aiuti militari all’Egitto. In ballo c’e’ oltre un miliardo di dollari di armamenti. L’ultimo episodio di tensione tra Washington e il Cairo risale all’epoca di Hosni Mubarak. Il motivo ancora una volta erano stati gli aiuti americani alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani.
Per mantenere il controllo su questi gruppi, visti come una potenziale minaccia al suo governo, Mubarak aveva imposto loro di ottenere una licenza, che in realta’ non e’ mai stata rilasciata. Successivamente il governo militare ha preso di mira gli Stati Uniti perche’ ritenuti responsabili del finanziamento dei gruppi egiziani dietro le recenti manifestazioni anti-governative.
