WASHINGTON, STATI UNITI – Il 65 per cento degli americani pensa che se il costo della benzina รจ arrivato a livelli impensabili fino a non molto tempo fa, la colpa รจ del presidente Barack Obama.
Il vertiginoso aumento รจ un fenomeno che sta sconvolgendo le finanze della famiglia media Usa, tradizionalmente fortemente legata alla propria auto. E ormai molti pensano che sia proprio il caro-benzina a minacciare seriamente le chance di Obama di essere rieletto.
Si tratta di un problema che sta preoccupando la Casa Bianca molto piu’ che gli attacchi del partito repubblicano, da tempo nell’affannosa ricerca di un leader credibile. Secondo un sondaggio del Washington Post, e’ emerso che solo il 26% approva il modo in cui Obama sta trattando la vicenda del boom del carburante e addirittura il 52 disapprova ”gravemente” il suo operato.
In effetti, negli ultimi tempi, la benzina alla pompa ha subito aumenti notevoli: l’anno scorso di questi tempi costava mediamente 3,56 dollari a gallone (circa 3,7 litri), oggi invece sfiora i 4 dollari. E solo nell’ultimo week end e’ aumentata in media di 4 cent in tutto il Paese. Le cause sono molte, ma purtroppo per Obama, la gente alla fine dร la colpa tutta a lui. Per correre ai ripari, il presidente americano ha dedicato il suo ultimo messaggio settimanale proprio a questo tema.
Ed ha poi presentato un rapporto di ben 19 pagine, dal titolo ”Secure Affordable Energy Future” (Un Futuro Energetico Sicuro ed Accessibile), in cui ricorda che grazie alla sua politica gli Stati Uniti hanno tagliato di un 10% nel 2011 l’importazione di petrolio straniero, pari a un risparmio di un milione di barili al giorno. E ha ribadito l’obbiettivo di avere per strada un milione di auto elettriche entro il 2015.
Cifre che pero’ non fermano la rabbia popolare e la propaganda, sinora efficace, dei suoi avversari repubblicani. Da tempo, Newt Gingrich, l’ex speaker della Camera, insiste che con lui alla Casa Bianca la benzina tornera’ magicamente al prezzo di 2,5 dollari al gallone. Ma anche Mitt Romney, l’ex Governatore del Masssachusetts, negli ultimi tempi, e’ tornato su questo punto. E proprio l’ex Speaker, assieme a Rick Santorum, l’ex senatore della Pennsylvania, un cattolico ultraconservatore, hanno parlato lunedi al Gulf Coast Energy Summit, un vertice in cui si rilancia il ruolo delle perforazioni petrolifere off-shore.
Il caro benzina peserร fortemente sul voto odierno nelle primarie dell’Alabama e nel Mississippi, nel profondo sud, dove sono maggioranza i repubblicani ed i cristiani evangelici, certo non simpatizzanti di Obama, che viene tra l’altro accusato in certi ambienti di essere segretamente di fede musulmana. Il votoย nei due stati conservatori potrebbe determinare una svolta. Sono in ballo ben 90 delegati, ma quel che conta veramente รจ la sfida interna al fronte della destra tra Gingrich e Santorum.
Il vincente tra loro con ogni probabilita’ diventera’ il vero ‘anti-Romney’, il candidato in grado di insidiare la sua marcia tutt’altro che trionfale verso la Convention di Tampa. Ma ci potrebbero essere sorprese: alla fine tra i due litiganti l’ex Governatore del Massachusetts, il miliardario mormone in questa terra di evangelici, potrebbe sorprendere tutti e vincere. Al momento, i sondaggi parlano di una sfida ”too close to call”, cioe’ troppo incerta per consentire previsioni, in cui Gingrich, Santorum e Romney sono divisi da un pugno di voti.
