HEMPSTEAD, STATI UNITI – Con la sua corsa presidenziale in cattive acque dopo l’ignominosa sconfitta nel primo dibattito con il rivale repubblicano Mitt Romney, nel secondo round di martedi sera il presidente Barack Obama è apparso in ottima forma mettendo alle strette il suo interlocutore e cercando di fermare la sua ascesa nelle scorse settimane accusandolo di disonestà ed estremismo.
I suoi sostenitori volevano un presidente combattivo e aggressivo, e l’hanno avuto, togliendosi la soddisfazione di vedere Romney che a volte balbettava incerto di fronte all’assalto di Obama.
Sulla vittoria del presidente il giudizio pressochè generale è che ”Obama è tornato”. Nel secondo dibattito televisivo, svoltosi a Hempstead, New York, il presidente ha saputo indignarsi e tirare fuori la grinta. Sembrava quasi un altro rispetto al Barack remissivo di Denver. Romney è apparso forte ma ha perso l’aurea di simpatia che lo aveva accompagnato l’altra volta. E’ venuta fuori una parte della sua aggressività anche sociale. Ha avuto modi rudi con la conduttrice, Candy Crowley, e ha curato poco il rapporto con il pubblico. A tratti Romney si è lasciato prendere dal nervosismo, ma non ha mai abbassato la guardia. E’ riuscito a sottolineare due punti fondamentali del suo programma, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro: l’indipendenza energetica in cinque anni e l’intransigenza nei confronti della “svalutazione sleale” della Cina.
Nel complesso, però, la sua prestazione ha convinto molto meno rispetto a quella di Obama: quando ritrova la grinta, il presidente ha dimostrato di essere ancora capace di parlare dritto al cuore degli elettori. Sulla sua vittoria i commenti sono concordi. Anche il consulente elettorale democratico Joe Trippi, su Fox News, sancisce il forte recupero del presidente su Romney. D’accordo con lui anche un analista conservatore, come George Will che sulla Abc dice che ‘’Obama non ha solo guadagnato terreno, ma ha sanato le ferite che si era autoinflitto a Denver, mostrandosi troppo distante e distratto’’.
Ovviamente canta vittoria Al Sharpton, della progressista Msnbc: ‘’Stasera e’ stata la migliore performance della carriera di Obama come debater’’. Rachel Maddow, anche lei della Msnbc, sentenzia: ‘’Stasera Romney s’e’ scontrato contro un uomo differente’’. Sulla stessa linea uno dei portavoce di Barck Obama: ‘’Perfino il Grand Old Party – osserva Ben LaBolt – non dichiara che Romney ha vinto’’. Ancora piu’ duro Ben Smith, il direttore di Buzzfeed, che anche stavolta, dopo l’incertezza di Romney sulla Libia, a caldo ha detto chi ha vinto e chi ha perso: ‘’Ancora una volta – scrive Smith – Romney ha dimostrato di essere ancora molto lontano dal sembrare un uomo in grado di essere presidente. E questa – a suo giudizio – e’ la cosa piu’ importante’’. Ma la verita’ e’ che, alla fine della giornata, Barack Obama e’ riusciuto a bloccare il clima di sfiducia che lo aveva circondato dopo il flop di Denver. ‘’Obama ha fermato il suo scivolone’’, dice Dana Perino, ex portavoce di George W. Bush.
Concordi i sondaggi, anche se con percentuali diverse: Obama ha vinto il secondo duello Tv. Secondo un sondaggio della Cnn il presidente ha ottenuto il 46% delle preferenze contro il 39% del candidato repubblicano. Per il 73% degli intervistati, inoltre, Obama ha fatto meglio del previsto. Ancor più favorevole il sondaggio della Cnbc, secondo cui Obama ha vinto con il 56 per cento, mentre Romney si è fermato al 39 per cento. Naturalmente la contesa – che è ora su un terreno di parità – non è finita: i due contendenti dovranno affrontarsi ancora, per la terza volta, il 22 ottobre. La partita quindi riparte, sempre più incerta a 20 giorni dall’election day. Lo scrive lo stesso Obama in una mail inviata ai suoi fan dopo il dibattito: ”Questa corsa e’ testa a testa. Tutto si decide nelle prossime settimane. E l’esito e’ nelle tue mani. Io combattero’ piu’ forte che posso, ma non posso farcela senza di te”.
Il commentatore dell’emittente pubblica PBS, Jeff Greenfield, riflettendo il parere di molti osservatori, ha detto alla fine del dibattito: ”Quando è cominciato il duello il consenso generale era che se Obama si fosse comportato come a Denver, lasciandosi facilmente sconfiggere da Romney, la corsa elettorale sarebbe finita”. Al termine del dibattito, ha detto: ”ho pensato che se Obama a Denver avesse affrontato Romney come ha fatto ieri sera, anche in quel caso la corsa elettorale sarebbe finita, con l’attuale capo della Casa Bianca rieletto il 6 novembre per un secondo mandato”.
Le prospettive sull’esito finale della contesa? Nessuno si azzarda a fare previsioni, anche dopo la vittoria di Obama martedi sera, che per essere rieletto conta molto sul voto dei neri e degli ispanici. Ma opinione diffusa è che per Romney l’elezione sarà più difficoltosa: per essere eletti infatti occorrono 270 voti del Collegio Elettorale, e secondo il calcoli correnti Obama ne ha già 237, a fronte dei 191 di Romney. Quindi per recuperare terreno dovrà vincere in molti dei 9 ”swing states”, noti per la loro imprevedibilità, incluso il cruciale Ohio, dove Obama è attualmente in vantaggio.
