WASHINGTON, STATI UNITI – In questa campagna elettorale, ormai agli sgoccioli, tutti gli istituti demoscopici assegnano al presidente Barack Obama ed al suo avversario repubblicano Mitt Romney vantaggi o svantaggi nell’ordine dell’1 o al massimo del 2 percento, percentuali insignificanti perchè rientranti nei margini di errore dei sondaggisti.
Ma non l’istituto Gallup, che a 16 giorni dall’election day del 6 novembre ha fatto scoppiare una guerra di sondaggi asserendo che Romney ha in tutto il Paese un vantaggio di 7 punti percentuali. Se fosse vero, Obama potrebbe già tornarsene a casa a Chicago.
Prima Nate Silver, il noto blogger elettorale del New York Times, poi Ezra Klein del Washingon Post, contestano i dati diffusi da Gallup, che darebbero Obama per spacciato. Una critica basata sul fatto che il resto dei sondaggisti, a partire dalla serissima Real Clear Politics, danno un sostanziale pareggio o un leggero vantaggio l’uno o l’altro candidato, sempre entro il limite di errore.
Il piu’ duro contro Gallup è il New York Times. Nel suo blog specializzato in flussi elettorali, FiveThirtyEight, Silver pubblica un pezzo dal titolo ”Gallup contro il Mondo”: ”I risultati di Gallup – scrive – sono profondamente incoerenti con quelli di tutti le altre aziende che si occupano di sondaggi”.
Del resto tutti sanno in America che Gallup non ha una grande reputazione quando si tratta di rilevare le corse presidenziali. Silver ricorda come nel 2008, il giorno prima del voto, Gallup registro’ uno scarto di Barack Obama su John McCain addirittura di 11 punti, mentre gli altri parlavano di appena 7 punti di differenza. E alla fine Obama vinse proprio con 7 punti di scarto. Stessa storia alle elezioni di Midterm, nel novembre 2010, quando per Gallup i repubblicani erano avanti di 15 punti, mentre per gli altri di appena 8. E alla fine il Grand Old Party vinse per 7 punti sui democratici.
Critico anche Klein, del Post, che rileva appunto l’anomalia del sondaggio Gallup, considerando anche che in tutti i rilevamenti negli ”swing states” – gli Stati in bilico – Barack Obama resta comunque in vantaggio nel computo dei grandi elettori. Per saperne di piu’ Klein ha parlato con Frank Newport, il direttore di Gallup, che ha messo chiaramente le mani avanti. ”Il nostro sondaggio, quello che dà Romney avanti di 7 punti, e’ rivolto a elettori probabili ed e’ stato svolto nei giorni successivi al dibattito di Denver, quello in cui Romney ha trionfato su Obama”.
Anche l’ultimo, pero’, quello che tiene conto del dibattito di Heampstead vinto da Obama, da’ Romney avanti di 6 punti. ”Con i nostri sondaggi – insiste Newport – registriamo il clima che circonda un candidato, tastiamo il polso, il tasso di entusiasmo o di frustrazione”. Cio’ vorrebbe dire – incalza Klein – che il vostro dato sovrastima il momento di favore di un candidato sull’altro subito dopo un evento particolare come un dibattito? ”Non userei il termine ‘sovrastimare’, sottolinea Newport, ma è certamente vero l’umore della gente cambia rapidamente”.
