NEW YORK, 30 ago – Difende le politiche dell'amministrazione Bush, un ''leader forte, eccellente e risoluto'', inclusa l'invasione dell'Iraq e le dure tattiche di interrogatorio, usate solo ed esclusivamente con l'obiettivo di difendere gli Stati Uniti e prevenire ulteriori attacchi.
Dick Cheney, vice presidente dell'amministrazione Bush, presenta in un tour de force televisivo il suo libro di memorie, 'In My Time A Personal and Political Memoire', che esce oggi e che definisce un'occasione per raccontare la propria versione dei fatti.
Nel libro Cheney non risparmia critiche agli altri protagonisti della precedente presidenza. La decisione di dimettersi dell'allora direttore della Cia, George Tenet, è stata ''ingiusta nei confronti di Bush''.
Il segretario di Stato Colin Powell, ''criticando'' in privato ''la politica dell'amministrazione'', in particolare sull'Iraq, cercava di indebolire Bush.
Le sue dimissioni, nel 2004, ''furono una buona cosa'', scrive Cheney, confermando di aver lavorato proprio affinché Powell non venisse riconfermato alla guida della diplomazia Usa nel secondo mandato di George W. Bush.
E ancora, Condoleezza Rice, che di Powell prese il posto nel 2004, è stata ingenua, secondo l'ex vicepresidente, nelle trattative con la Corea del Nord sulle armi nucleari.
Più genericamente, e implicitamente, Cheney critica poi i consiglieri che indussero Bush a scegliere un approccio diplomatico nei confronti di Damasco, quando nel 2007 fu sospettata di sviluppare armi nucleari in un sito nel Nord della Siria.
''Sollevai di nuovo il caso di un'azione militare Usa contro il reattore'', ricorda Cheney, aggiungendo di essere rimasto ''una voce solitaria''.
