WASHINGTON, STATI UNITI – Un addio da star per la donna più potente della storia degli Stati Uniti. Ha lavorato fino all’ultimo istante, prima di lasciare per l’ultima volta la sede del Dipartimento di Stato a Washington.
Hillary Clinton, nel suo ultimo giorno a Foggy Bottom (così è soprannominato il Dipartimento di Stato), non si e’ risparmiata, anche perche’ dalla Turchia arrivano notizie che un po’ rovinano il suo addio: l’attentato all’ambasciata Usa di Ankara. Ma nulla riesce a toglierle il sorriso.
L’ultimo numero di Newsweek in copertina la incorona come ”la donna piu’ potente della storia d’America”. Si ripercorrono le tappe della sua ascesa: dal ruolo di First Lady al seggio in Senato, fino alla poltrona di capo della diplomazia. E poi, il grande punto interrogativo sul suo futuro. Con la maggioranza degli americani che la vorrebbero in corsa per la Casa Bianca nel 2016. E lei che nicchia, e non chiude la porta. Ma ora, tornata privata cittadina dopo decenni in prima linea, vuole innanzitutto ”recuperare il sonno perduto”, come ha detto nell’intervista col presidente Barack Obama.
Anche perche’ gli ultimi tempi non sono stati per nulla facili, con i problemi di salute e i rischi corsi con la commozione cerebrale procuratasi cadendo in casa a meta’ dicembre. Tutto superato, almeno stando alla grinta mostrata nelle cinque ore di audizione in Senato in cui si e’ difesa come una leonessa dalle critiche sul ‘caso Bengasi’, l’attacco al consolato Usa in cui e’ morto l’ambasciatore americano Chris Stevens.
Non sara’ facile per il neo segretario di Stato, John Kerry, raccogliere la sua eredita’. Lei che con i suoi innumerevoli viaggi nei primi quattro anni di presidenza Obama e’ stata il volto dell’America in tutti gli angoli del mondo, in tutte le aree di crisi.
Nel suo ultimo intervento da capo della diplomazia – prima del cambio della guardia con Kerry – Hillary e’ meticolosa nel ricordare quali saranno le sfide che gli Usa dovranno affrontare per diventare ”piu’ forti e piu’ sicuri”: dalla pericolosa e destabilizzante situazione in Siria, ai rapporti con Iran, Russia e Cina, al modo di porsi di fronte a quanto accade in Egitto e in altri Paesi della primavera araba.
A salutarla prima di uscire per l’ultima volta da Foggy Bottom c’è stata una vera e propria ovazione da parte del suo staff e dei dipendenti del Dipartimento. Lei, la donna piu’ potente della storia d’America, e’ commossa. ”E’ stata un’esperienza incredibile”, dice quasi con le lacrime agli occhi, e pensando ”alle enormi sfide che il Paese ha di fronte”. ”Ma io sono piu’ ottimista di quattro anni fa”, assicura. ”Mi mancherete”, si lascia andare prima di dire addio”.
Un addio, o forse solo un arrivederci. Perchè anche gli analisti più accreditati non hanno la più pallida idea di cosa in realtà Hillary pensa di fare in futuro.
