
USA, WASHINGTON – ”La voce del Papa risuona in Campidoglio”, sede del Congresso americano. Cosi’ il New York Times descrive l’influenza crescente tra le fila di democratici e repubblicani degli orientamenti di papa Francesco, soprattutto sul fronte della lotta alle ineguaglianze e alla poverta’. Un’influenza che potrebbe in qualche modo ‘dettare’ l’agenda dei due partiti, alla ricerca di un messaggio chiaro e rinnovato da rivolgere ai cittadini in vista delle elezioni di midterm del prossimo novembre.
Il fascino di Francesco – spiega il Nyt – colpisce tutti, indipendentemente dalla fede politica o dalla religione: che deputati e senatori siano mormoni o di religione ebraica. ”La grande verita’ e’ che da 4.500 miglia di distanza, dal Vaticano, papa Francesco, che ha catturato il mondo con un messaggio di giustizia economica e di tolleranza, e’ divenuto una presenza nel dibattito politico di Washington”, scrive il quotidiano. I democratici (in particolare quei cattolici le cui politiche sono state spesso contrastate dalla gerarchia ecclesiastica) vedono nelle parole di Francesco ”una rara opportunità ” per far avanzare l’agenda sociale del presidente Barack Obama.
Dalle agevolazioni per i disoccupati all’innalzamento del salario minimo, fino a questioni piu’ delicate come le nozze gay o i diritti delle donne e la contraccezione. Piu’ spiazzati i repubblicani, che nelle parole nuove del papa vedono vacillare quell’alleanza che su certe questioni finora avevano avuto con la cChiesa cattolica. Ma anche nel Grand Old Party in molti – vedi il possibile candidato alla presidenza nel 2016, Paul Ryan – considerano la ventata di novita’ che arriva dal Vaticano come uno stimolo al cambiamento, al rinnovamento dell’agenda repubblicana sonoramente bocciata in tutte le elezioni degli ultimi anni.
