WASHINGTON, STATI UNITI – Controverso passo indietro del presidente Obama sulla riforma sanitaria. La sua amministrazione ha deciso di rinviare di un anno l’entrata in vigore di una delle norme chiave della celebre ‘Affordable Care Act’, cioe’ l’obbligo per ogni azienda con almeno 50 lavoratori di fornire la copertura medica ai propri impiegati. In base alla cosiddetta ‘Obamacare’, questa misura doveva essere applicata a partire dal 2014. Ma il Tesoro ha comunicato che la regola non scattera’ prima del 2015.
La ragione dello slittamento, spiega il governo, sta nella necessita’ di avere piu’ tempo, da parte delle imprese, per adeguare il proprio sistema e mettersi in regola secondo quelli che sono gli obblighi di legge. Insomma, motivi strettamente amministrativi che non hanno a che fare con lo spirito della legge. Di parere opposto il partito repubblicano, da sempre radicalmente contrario alla riforma, secondo cui questo slittamento dimostra che la ‘Obamacare’, da loro considerata troppo cara e contraria alla Costituzione, non funziona. Con questo rinvio, fa notare la destra, il partito democratico evitera’ di pagare il prezzo della ‘Obamacare’ alle prossime elezioni di mid-term, in programma appunto nel novembre del 2014.
La mossa del governo riapre a sorpresa un dibattito sulla riforma simbolo del primo mandato di Barack Obama, che ha tenuto banco per mesi, soprattutto durante l’ultima campagna presidenziale. Una sorta di ripensamento piuttosto inatteso, tanto che tutti i giornali, dal New York Times al Washington Post, dal Wall Street Journal ai siti delle reti tv, hanno pubblicato il rinvio in prima pagina. Una battuta d’arresto che ha dato nuova linfa alle critiche che vengono dal Grand Old Party.
”Lo slittamento conferma che persino i promotori della ‘Obamacare’ si rendono conto che questa legge va contro la crescita economica e il benessere delle famiglie americane. Il miglior rinvio di questa legge e’ quello permanente”, ha commentato Eric Cantor, leader della maggioranza repubblicana al Congresso. Duro anche lo Speaker, John Boehner: ”E’ il chiaro riconoscimento che la legge non funziona”.
Per John Barrasso, deputato repubblicano del Wyoming, si tratta di un ”meschino stratagemma politico”. ”La riforma e’ un disastro. Per questo hanno deciso di ritardarne gli effetti a dopo le elezioni di medio termine”. Infine, la bocciatura di Grover Norquist, paladino della lotta alle tasse: ”Stavolta non sono i critici della riforma a bocciare la ‘Obamacare’. Ma e’ il presidente e i suoi uomini che dicono al Paese: ‘la nostra riforma fa schifo, quando lo scoprirai non ti piacera’, allora faccio di tutto perche’ cio’ accada piu’ tardi possibile…”.
