WASHINGTON, STATI UNITI – Il direttore della Cia John Brennan ha affermato tempo fa che ”nulla potrebbe essere piu’ lontano dalla verita”’ delle affermazioni di alcuni secondo cui ”l’amministrazione di Barack Obama preferisce in qualche modo uccidere i membri di al Qaeda piuttosto che catturarli”.
Ma nonostante le affermazioni di Brennan, scrive il Washington Post, da quando Obama e’ arrivato alla Casa Bianca ben pochi terroristi sono stati catturati, mentre ”oltre 3.000 persone sono state uccise in operazioni di antiterrorismo ad opera di militari e Cia in Pakistan, Yemen e Somalia”.
In un lungo articolo, il Nyt scrive che non sempre è così e che vi sono casi in cui i terroristi vengono catturati per essere interrogati. come è successo a Sulaiman Abu Graith – un genero di Osama bin Laden. Quando e’ stato messo in un carcere americano, dopo essere stato arrestato in un aeroporto in Giordania, ”e’ entrato in uno dei gruppi piu’ ristretti dell’era Obama: quello dei presunti terroristi di alto livello che sono stati localizzati dall’inesorabile forza antiterrorismo americana e che non sono stati uccisi”.
E ancora, in un discorso lo scorso anno, quando era ancora consigliere per l’antiterrorismo del presidente, Brennan affermo’ che ”la nostra preferenza senza riserve e’ di utilizzare la forza letale solo quando riteniamo che la cattura dell’individuo non sia possibile”.
Oltre ai rischi per eventuali commando di forze speciali americane in effetti ci sono diversi vari fattori di carattere politico e diplomatico che possono definire la ‘fattibilita” di operazioni armate. Come dimostra il raid contro il compound in cui si nascondeva Osama bin Laden, che ha causato forti tensioni tra Islamabad e Washington. Frattanto le operazioni condotte con i droni – che colpiscono i terroristi ma anche i civili – finora gestite dalla Cia a migliaia di km dal bersaglio, diventano sempre piu’ impopolari all’estero. Ad esempio in Pakistan le hanno approvate solo il 17 per cento degli interpellati in un recente sondaggio – anche se negli Stati Uniti godono ancora del 65 per cento dei consensi, secondo una ricerca della Gallup.
Allo stesso tempo, le ”killing missions’, le operazioni letali ‘vengono pero’ attaccate da diversi esponenti repubblicani, secondo cui il presidente Obama le preferisce perche’ ha chiuso le prigioni della Cia all’estero e non intende mandare altri detenuti a Guantanamo. Anche diversi gruppi per la difesa dei diritti umani affermano che le uccisioni mirate con i micidiali droni rappresentano in alcuni casi una forma di esecuzione extragiudiziale, senza alcun processo.
Anche alcuni ex alti funzionari della sicurezza Usa cominciano a sollevare dubbi sul fatto che gli attacchi con i droni possano essere piu’ controproducenti che utili, conclude il giornale, affermando allo stesso tempo che quei pochi sospetti sopravvisuti e portati negli Usa per essere interrogati hanno dato informazioni molto utili.
