La priorità dell’Eni è quella di ”recuperare gli investimenti” in Iran, che ammontano a ”3 miliardi di dollari, 1,7 dei quali già rientrati”: lo riferiscono ”funzionari Eni” in un incontro con una delegazione della Camera Usa a gennaio 2010 incentrata sulle sanzioni alla Repubblica Islamica pubblicato da Wikileaks.
”L’Eni – dicono i funzionari – ha già recuperato il 60%”, ovvero ”1,7 miliardi”, e che i restanti ”1,4, se tutto andrà come previsto, rientreranno alla fine del 2013 o all’inizio del 2014”.
Riguardo alla propria posizione in Iran, il cane a sei zampe ha sempre precisato di voler onorare i vecchi contratti firmati con il Paese nel 2000 e nel 2001, ma di non averne stipulati di nuovi e di non essere intenzionato a farlo.
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