Il mondo lo critica e Monti accusa la Marcegaglia. Milioni dalla Lega alla famiglia e Bossi accusa “Roma farabutta”. Nessuno ammette le sue colpe. La prima pagina di Repubblica propone questo desolante accostamento: “Così pagavano e Bossi sapeva. Tre milioni e mezzo per le spese della famiglia. Lo scandalo della Lega, la segretaria rivela ai pm il sistema dei fondi neri”. Ma Bossi non accetta e dice: “Un attacco da Roma farabutta” (integra il Secolo XIX: “Roma farabutta ha mandato questi magistrati”); “Monti: da Marcegaglia un danno al Paese. Ma il Wsj lo critica: ha ceduto, non è più la Thatcher”. Sergio Marchionne gela tutti: “Il test della riforma è lo spread” (Corriere della Sera). Il Venerdì santo il mondo della finanza era fermo in espiazione annuale, vedremo alla ripresa dei mercati.
I dettagli dello scandalo Bossi continuano a dominare le prime pagine dei giornali, Fatto Quotidiano (“Lauree pagate e fondi neri, ma Bossi grida al complotto”); Corriere della Sera (“Così compravano lauree e diplomi”); Mattino (“Soldi alla famiglia, Bossi sapeva”); Secolo XIX (“Fondi neri da anni, Bossi sapeva”); Giornale: “Maledetti amati figli” .
Libero, che ha tempo è il quotidiano che meglio e dall’interno segue la Lega, guarda oltre, perché il futuro della Lega interessa non solo i suoi militanti. Il candidato al dopo Bossi è Roberto Maroni, eccellente ministro del Lavoro e dell’Interno, devoto di Bossi ma ribelle alla degenerazione del Cerchio Magico, che si prepara a far pulizia nel partito: “Le purghe di Maroni. Bobo scrive il piano per rilanciare il Carroccio e le liste di proscrizione. Rosi Mauro e Belsito verso l’espulsione. Ma dopo il voto rischiano in tanti. La base contro Calderoli”, accusato da Belsito di avere ricevuto denaro anche lui.
Alla riforma del lavoro Monti style è dedicato invece il titolo di apertura del Sole 24 Ore. La notizia è della serie al peggio non c’è mai fine: “Lavoro, un miliardo in più per il cuneo fiscale del 2013”. Questo per le imprese. Ma non va meglio per i privati cittadini, tanto che Repubblica sbotta: “Imu, cedolare secca e rendite catastali, un record di tasse piove sulla casa”.
Al titolo del Sole 24 Ore fa da contorno la polemica su Monti e la sua riforma che, data la vanità del soggetto, diventa un tema centrale per la serie in che mani siamo. Monti, criticato a sangue negli ultimi giorni dalle due bibbie della finanzia mondiale, il Financial Times di Londra e il Wall Street Journal di New York, ha scritto al Wsj per precisare che lui non è la Thatcher ma un grand’uomo e la sua riforma è perfetta.
Ma sullo stesso Sole 24 Ore, Jacopo Morelli, presidente dei giovani imprenditori della Confindustria, intervistato da Nicoletta Picchio, avverte: “Per i giovani, rischio boomerang. Le aziende non solo non faranno nuove assunzioni, ma con l’aggravio di costi e burocrazia sulla flessibilità in entrata, la prospettiva è che non rinnovino i contratti in essere”.
Anche il Corriere della Sera dà spazio alla voce delle aziende, con una intervista alla colpevole di leso Monti Emma Marcegaglia, ancora per poco presidente della Confindustria: “Una riforma rischiosa, il Parlamento la cambi”. Non risparmia nemmeno Elsa Fornero, ministro del Lavoro, che aveva definito “reazione isterica” la critica alla riforma da parte della Confindustria. Marcegaglia. “Usa un termine maschilista”. Come visto bene dal Financial Times , il successo sull’articolo 18 ha dato nuova vitalità al sindacato e il Corriere della Sera riporta il grido di guerra di Susanna Camusso: “Noi non smobilitiamo”, avaanti con scioperi e mobilitazione.U
Una notizia di un certo significato per i cittadini riguarda la Rcs, editore del Corriere della Sera, dove una congrega di imprese e banche controlla oltre il 50% del capitale attraverso un patto di sindacato istituto su cui da anni la giurisprudenza ha espresso più di un dubbio. In un altro paese li avrebbero costretti all’Opa. Ora c’è un signore, Giuseppe Rotelli, un re della sanità, tenuto fuori della porta del patto, che ha messo assieme il 16,5% delle azioni e intende presentare una sua lista. Scompiglio nell’ex salotto buono.
Sul Corriere della Sera una notizia sconcertante. Al liceo classico Berchet di Milano, santuario della aristocrazia, vogliono abolire i voti sotto il 4: “Sono umilianti” Ma c’è chi contrasta: “A volte aiutano”.
La Gazzetta dello Sport guarda all’anticipo del campionato di oggi. A Milano è “Cassano day”, a Palermo “La juve sgomma”.