
ROMA – “La candidatura di Frattini alla Nato? Rottamata” scrive Fabrizio de Feo sul Giornale (e come aveva giร previsto Blitz quotidiano), tutta colpa di Renzi: “Il premier sponsorizza Letta e cosรฌ manda a monte lโimpegno di Napolitano, Berlusconi e Monti”.
L’articolo completo:
Una tessitura diplomatica certosina durata due anni sul noยญme di Franco Frattini alla quale hanno partecipato Silvio Berluยญsconi, Mario Monti, Enrico Letta e Giorgio Napolitano. La costruยญzione di un appoggio politico traยญsversale da parte di Forza Italia, Ncd, Scelta Civica e Pd. Un tour mondiale che รจ valso al nostro ex ministro degli Esteri il via libera informale di 22 Paesi su 28. Lโapยญpoggio convinto di due membri pesanti come Francia e Turchia. Poi, improvvisamente, la brusca frenata,complice lโentrata in sceยญna di un outsider come lโex preยญmier norvegese Jens Stoltenberg, gradito ad Angela Merkel e agli Stati Uniti e il sostanziale disinteยญresse di Matteo Renzi per la queยญstione.
In ambienti diplomatici si racยญconta che alla base di questo ribalยญtone ci sarebbero soprattutto i messaggi poco chiari arrivati dal governo italiano sulla questione degli F35. In secondo luogo lโineยญspยญerienza del presidente del Conยญsiglioย che nella sua prima telefoยญnata con Barack Obama si sarebยญbe fatto trovare spiazzato di fronยญte allโannuncio del presidente deยญgli Stati Uniti dellโentrata in sceยญnaย dellโennesimo candidato nord-europeo (il norvegese Stolยญtenberg andrebbe a sostituire il danese Anders Fogh Rasmussen, subentrato a sua volta allโolandeยญse Jaap de Hoop Scheffer). A quel punto Matteo Renzi avrebbe raยญgionato sulla possibilitร di opporยญre a un ex premier come Stoltenยญberg un altro ex premier come Enยญrico Letta. Un tentativo, quello di regalare un elmetto al suo predeยญcessoreย a Palazzo Chigi, che il ยซcandidato inconsapevoleยป non ha preso affatto bene, facendo saยญpere di voler essere tenuto fuori dallโoperazione. Un rifiuto acยญcompagnato da una telefonata chiarificatrice di Letta a Giorgio Napolitano e a Franco Frattini, comprensibilmente deluso dalla gestione del dossier.
A questo punto il tentativo di reยญcuperare in extremis la candidaยญtura italiana รจ tutto nelle mani di Giorgio Napolitano. Il presidenยญte della Repubblica avrร un inconยญtro di 60 minuti con Obama, in modalitร ย one to one .ย Un faccia a faccia nel quale il capo dello Stato chiederร a Obama i motivi della sua scelta e ribadirร la piena affiยญdabilitร dellโItalia. Napolitanoย proverร a ricordare che diversi Paยญesi- ad esempio la Francia che un anno e mezzo fa durante la visita di Franรงois Hollande concesse il suo appoggio a Frattini – ritengoยญno che la massima poltrona della Nato questa volta dovrebbe spetยญtare a un Paese mediterraneo. Il capo dello Stato farร riferimento anche alla lunga attesa dellโItalia che non ottiene la segreteria geยญnerale da 40 anni. In ogni caso tutยญti sono consapevoli che a questo punto lโimpresa appare difficilisยญsima, a meno che non si manifeยญsti la ยซresistenzaยป compatta di un fronte allargato di Stati-membri. In una riunione andata in scena alla Nato venerdรฌ scorso pare che dieci Paesi, tra cui lโItalia, abbiaยญno mostrato perplessitร sul noยญme di Stoltenberg e sul metodo con cui รจ emersa la sua candidatuยญra. Difficilmente, perรฒ, il primo aprile, quando andrร in scena la decisiva riunione ministeriale, questo sarร sufficiente a incrinaยญre lโasse di ferro Obama-Merkel.
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