Il Corriere della Sera: “Draghi: assumere, non licenziare”. Le camere messe da parte, editoriale di Antonio Polito:
Da molti punti di vista, quello di Renzi รจ un governo extra-parlamentare; forse il primo di una nuova era. Non solo perchรฉ il premier non siede in nessuna delle due Camere: cโera giร il precedente di Ciampi, anche se gestito con altro stile. Ma per motivi piรน di merito.
Si moltiplicano infatti i luoghi di decisione politica esterna che il Parlamento non puรฒ rimettere in discussione: il Patto del Nazareno, un discorso nella Direzione del Pd, un incontro estivo con Draghi. La stessa ratifica parlamentare si fa al contempo obbligata (con la fiducia) e vaga (con la delega), trasferendo sempre piรน il potere legislativo allโesecutivo: come รจ avvenuto sulla riforma dellโarticolo 18, di cui nei testi votati non cโรจ niente, e tutto resta affidato alla tradizione orale e agli impegni verbali.
Il parlamentare รจ ormai unโanima morta, legata al leader da un ferreo vincolo di mandato; il che, come in ogni servitรน, lo induce alla rancorosa vendetta ogni volta che puรฒ agire in segreto, ad esempio col triste spettacolo della mancata elezione dei giudici della Consulta. In alternativa, se non รจ dโaccordo, puรฒ solo disertare dal suo mandato (assentandosi o dimettendosi).
La Stampa: “Poletti: cosรฌ cambio il lavoro”.
La Repubblica: “Draghi: i governi senza riforme saranno cacciati”.
Il Giornale: “L’Italia delle follie: il Pd in piazza contro il Pd”.
Il Fatto Quotidiano: “Riina e Mancino giรน dal Colle. Processo a rischio nullitร ”.