Il Corriere della Sera: “Ferrari, rottura in casa Fiat”. Un centimetro e mille giorni, editoriale di Antonio Polito:
Pochi primi ministri italiani hanno goduto delle eccezionali circostanze di cui si avvale Matteo Renzi. Piรน si addensano nubi minacciose sul nostro Paese, sulla sua economia, sulla sua solvibilitร , e piรน la mongolfiera del consenso personale del leader vola in alto. Piรน gli economisti fanno fosche previsioni, dividendosi tra pessimisti e catastrofisti, e piรน gli italiani si affidano allโuomo che li chiama gufi, e che ai loro convegni preferisce i rubinettifici. La nostra situazione, un debito cosรฌ alto con unโinflazione quasi a zero, รจ pesante e alla lunga insostenibile, ma Renzi rivendica la sostenibile leggerezza dellโessere e del mangiare gelati. In patria non ha alternative nรฉ oppositori; in Europa รจ pieno di imitatori, come la scena dei blues brothers socialisti, tutti in camicia bianca ieri sul palco di Bologna, ha plasticamente dimostrato; e lโapoteosi della Festa dellโUnitร (pur senza Unitร ), derubrica a broncio i mugugni tardivi di un DโAlema.
Ma gli stessi italiani che nei sondaggi premiano Renzi perchรฉ gli riconoscono il piglio del vendicatore anti-establishment, del fustigatore dei privilegi e dei vecchi assetti di potere, si dichiarano scettici sulle misure che sta prendendo per lโeconomia, non ritenendole le mosse giuste. Matteo Renzi รจ insomma entrato a buon diritto nel cerchio magico dei leader al Teflon, quei politici fatti del materiale delle padelle cui non si attacca lo sporco: ciรฒ non vuol dire che lo sporco non ci sia.
La Repubblica: “Renzi lancia il patto con la sinistra Ue”.
La Stampa: “Renzi, offensiva nel Pd”.
Il Giornale: “Caos Ferrari, via Montezemolo”.


















