FIRENZE – Roberto Benigni e sua moglie Nicoletta Braschi sono tra i pochi fortunati in Italia che non solo sono stati condonati, ma pure rimborsati dal Fisco che ha restituito alla Melampo, la casa di produzione gestita dalla coppia, ben seimila euro. Il rimborso è dovuto ai condoni fiscali di Giulio Tremonti degli anni 2002 e 2003. Franco Bechis sul quotidiano Libero, ha fatto i conti in tasca alla fortunata coppia negli anni della crisi.
Solo nel 2002, riporta Bechis, la società di Benigni aveva aderito al tombale per più di 315 mila euro. L’anno seguente altri 155.780 euro. Totale: 471.284 euro, meno i seimila tornati indietro. Ma, se è vero che piove sempre sul bagnato, osserva Bechis, nell’anno del governo lacrime e sangue dei professori, gli incassi in casa Benigni sono più che raddoppiati.
Nel 2012 Benigni ha pagato imposte correnti per 764.085 euro, con un utile di 1,15 milioni di euro doppio rispetto all’anno precedente (era stato di 569 mila euro). Come reddito complessivo Benigni ha ricevuto 1,5 milioni di euro. Il fatturato della sua società ammonta per quell’anno a 5,6 milioni.
Merito del “Tutto Dante”, comprato dalla Rai per trasmetterlo nel 2013. Per cui sono contabilizzati i costi: 652.660 euro di spese sostenute per le riprese televisive dello spettacolo Dante Firenze: 9 delle 12 puntate poi consegnate.
Non vedremo però più Benigni in prima serata su Raiuno a dicembre, sui Dieci comandamenti – si rammarica Bechis – dove avrebbe dovuto percepire un compenso di 4 milioni di euro, che comprendono le seconde serate dedicate alla esegesi dei canti danteschi. Visto il colore rosso dei conti di viale Mazzini, sembra alquanto probabile che lo spettacolo sia saltato per motivi economici, più che per gli impegni del comico toscano.